San Francesco: “Non c’è nulla di più attuale della sua vita e del suo messaggio”
"Rinunciare a tutto – osserva il cardinale Bassetti -, abbandonare i beni terreni, dimenticarsi della carriera e dei successi mondani per intraprendere una “vita nuova” e “trovarsi poi alla fine della vita nudo sulla nuda terra” rappresenta qualcosa di indicibile. Quanti uomini e donne, oggi, sono disposti a scegliere questa vita decidendo di abbandonare ogni sicurezza per sposare Sorella Povertà?"
«Non c’è nulla di più attuale della vita e del messaggio di Francesco. Alcuni anni fa, nel corso di una catechesi, Benedetto XVI lo definì un “autentico gigante della santità“, che con la sua gioia ‘continua ad affascinare moltissime persone di ogni età e di ogni credo religioso’. Tra la gioia e la santità c’è infatti un rapporto indissolubile, e il ‘giullare di Dio’, con la sua vita, ne è stato un esempio insuperabile».
Lo ha scritto scrive il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), nel suo ultimo articolo pubblicato dal settimanale cattolico umbro La Voce, in edicola venerdì 2 ottobre: «In questa prospettiva evangelica – scrive il porporato -, in un periodo in cui la Chiesa viene raccontata e interpretata soltanto attraverso le categorie della ‘crisi’ e dello ‘scandalo’, l’attualità di san Francesco rappresenta un esempio di vita concreta».
Quindi l’invito del presidente della Cei a meditare su due parole, la “rinuncia” e la “fede”: «Rinunciare a tutto – osserva il cardinale Bassetti -, abbandonare i beni terreni, dimenticarsi della carriera e dei successi mondani per intraprendere una “vita nuova” e “trovarsi poi alla fine della vita nudo sulla nuda terra” rappresenta qualcosa di indicibile. Quanti uomini e donne, oggi, sono disposti a scegliere questa vita decidendo di abbandonare ogni sicurezza per sposare Sorella Povertà? E poi la ‘fede’ che è, sostanzialmente, la risposta attuale alle domande di ogni tempo».
Da qui il paragone con il santo patrono d’Italia: «Quella di Francesco – spiega l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve – è la fede semplice di un cristiano che salva la Chiesa e la riforma interiormente. Egli conosce benissimo i peccati degli uomini di Chiesa, ma ama profondamente la Sposa di Cristo, fino a donare tutto sé stesso. Nei suoi gesti e nelle sue parole non c’è superbia e arroganza, non ci sono inganni o secondi fini, non c’è desiderio di potere o ideologia, ma c’è solo carità e amore. Anche da questa purezza del cuore, oggi come ieri, si riconosce l’opera di Dio nelle azioni degli uomini».
Il presidente dei vescovi italiani ha poi ricordato che dopo la visita compiuta ieri ad Assisi da Papa Francesco, in occasione della firma della sua terza enciclica “Fratelli tutti”, tra il 2021 e il 2026 si susseguiranno diverse commemorazioni francescane: gli 800 anni dall’approvazione della Regola non bollata, dalla stesura del Cantico delle creature, dalle stimmate e della morte di Francesco: «Un periodo di riflessioni, celebrazioni e di convegni – precisa il cardinale Gualtiero Bassetti -. Ma soprattutto, un periodo di preghiera per la Chiesa, l’Italia e il mondo intero».
Infine le conclusioni: «L’uomo moderno è un idolatra di se stesso, affamato di potere e denaro – stigmatizza il presidente della Cei -. Una fame che può essere saziata soltanto con l’unico pane della vita, la Parola di Dio. Per questo motivo occorre andare incontro al mondo come il Poverello di Assisi, con in volto la gioia e l’amore disarmante di Gesù. Anche nei piccoli gesti quotidiani, infatti, si può cogliere la straordinaria attualità di Francesco».