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“La teologia morale per educare le coscienze a un’umanità più umana”

La riflessione di Papa Francesco sui passi di sant’Alfonso Maria de Liguori

Papa Francesco

Il prossimo 24 marzo si celebrerà il centocinquantesimo anniversario dalla proclamazione di Sant’Alfonso Maria de Liguori a Dottore della Chiesa. In preparazione a questa importante ricorrenza, Papa Francesco ha concesso un’intervista a Studia Moralia, la rivista scientifica dell’Accademia Alfonsiana che si occupa della ricerca e produzione scientifica nel campo della teologia morale.

Il santo napoletano – famoso ai più per la composizione del brano natalizio Tu scendi dalle stelle – prima di abbracciare l’abito sacerdotale ed essere eletto vescovo, svolse la professione di avvocato con grande senso della giustizia, rimanendone profondamente segnato anche nello svolgimento dell’attività pastorale «Inizialmente non sapevo che sant’Alfonso fosse il padre della teologia morale. Ne ho avuto consapevolezza successivamente» ha affermato il Papa, addentrandosi nel cuore dell’intervista.

Il Pontefice ha fatto subito riferimento alla attuale situazione di crisi sanitaria, economica e sociale, fornendo ancora una volta preziose indicazioni per «generare un mondo nuovo e migliore» al di là del covid e delle ingiustizie. «La pandemia è una crisi universale. Tutti sappiamo che da una crisi non se ne esce rimanendo uguali a prima. – ha esordito Francesco – Ne usciamo migliori o peggiori, sia a livello individuale che sociale. Tutto dipenderà dal come gli Stati programmeranno il post-Covid: se guarderanno prevalentemente allo sviluppo economico, finanziario, oppure se sceglieranno di ripartire dalle persone».

«Credo che il punto sia educare le coscienze a pensare in maniera differente, in discontinuità con il passato. – ha osservato il Santo Padre – Tutti dobbiamo agire con responsabilità, se vogliamo o no una umanità più umana, senza schiavi, senza uomini e donne sfruttati. Dobbiamo domandarci se vogliamo ancora nazioni che sfruttino altre nazioni, privandole ad esempio delle loro ricchezze naturali. Bisogna fare delle scelte coraggiose che impongano un cambiamento. Ma nessun cambiamento è possibile, se non cambia la visione e la percezione della realtà intorno a noi. Credo che la teologia morale debba aiutare per consapevolizzare quei “peccati” che il mondo ormai ha inglobato nella sua normalità e non li percepisce più come tali. La vita morale è un’educazione all’umano».

Il Papa ha proseguito facendo riferimento alle periferie esistenziali come punto di partenza anche della teologia morale in questo compito di educazione. «Dalle periferie si vede meglio la realtà. Dal centro si ha una visione edulcorata, falsata, mentre dalla periferia si vede la realtà cruda, reale, senza nessuna maschera. Per questo, dalle periferie si può vedere la realtà senza trucco. – ha affermato Francesco – Ma vorrei anche dire che quando parlo di periferie non intendo solo le cose brutte. Le periferie sono ciò che la gente, il popolo vive realmente. Periferia è il lavoro, la cultura, il canto della gente. Anche un concerto di musica che raduna molti giovani è periferia, e non si può ignorare tutto questo. Bisogna aprirsi all’incontro concreto con le periferie esistenziali senza cadere nella trappola di fare riflessioni teoriche che non hanno mai veramente incontrato il dramma e la bellezza della realtà vera.». 

«Sant’Alfonso, dottore della Chiesa, ha pensato la sua morale non in laboratorio… ma nel confessionale, a partire dalla vita della gente – ha dunque spiegato il Santo Padre – Sant’Alfonso parte sempre da una riflessione reale, storica, esistenziale. Sa prendere in mano la debolezza e sa leggerla alla luce della Grazia di Dio. Il suo è un realismo illuminato».

La teologia di sant’Alfonso è una teologia umana e divina allo stesso tempo. – ha affermato Francesco – Come Gesù anche sant’Alfonso entrava in rapporto diretto con la gente. È così dovremmo fare anche noi con le persone che ci vengono incontro nell’oggi. Per questo, quando si vuole descrivere in concreto la riflessione dei casi morali con la teologia di sant’Alfonso, non lo si può fare solo con la casistica. Come dicevamo prima, il suo atteggiamento è sempre a partire dalla debolezza; la rivelazione di Dio sulla debolezza; l’accoglienza e accompagnamento senza mai chiudere la porta. Mai. È l’atteggiamento dei confessori che sono padri, che sempre accompagnano».

In questo modo, ha concluso il Papa «la teologia morale deve poter dire cose che illuminino il nostro presente per poter rimettere al centro la dignità della persona».

About Alfredo Battisti (103 Articles)
Classe 2000, è di Torre de' Passeri. Dopo la maturità scientifica con lode, ha conseguito, con lode e menzione di merito, il titolo di dottore magistrale in giurisprudenza. È attualmente dottorando di ricerca in Diritto civile. Da giugno 2022 è iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti.