Caritas e Focsiv insieme per combattere la fame generata dal Covid-19
"Abbiamo già selezionato 60/70 progetti di emergenza che ci hanno mandato le Chiese locali e le Ong – spiega Paolo Beccegato, vicedirettore vicario di Caritas italiana -, con un occhio particolare ai Paesi più poveri in America Latina, Africa, Asia, Europa dell’est. È realistico puntare ad un milione di euro, per dare una prima risposta ai bisogni più urgenti"

Parte oggi, nel giorno dell’anniversario della visita di Papa Francesco a Lampedusa, l’alleanza “Insieme per amore degli ultimi” tra Caritas italiana e Volontari nel mondo-Focsiv, attraverso le Ong consociate, che si concretizzerà nella campagna “Dacci il nostro pane quotidiano”. Tutto questo parte dal presupposto che sono i Paesi più poveri ad affrontare l’impatto socio-economico delle misure prese a causa del Coronavirus, che dopo l’emergenza sanitaria rischiano di trasformarsi in una “pandemia della fame”. Infatti, il lockdown ha avuto l’effetto di aumentare le disuguaglianze. Secondo il World food programme (Wfp) delle Nazioni Unite, il numero delle persone affamate potrebbe raddoppiare. Almeno 135 milioni di persone sono in condizioni di insicurezza alimentare acuta, che derivano dalle misure di contenimento messe in atto nei vari Paesi.

Da qui l’iniziativa, che durerà sette mesi fino a gennaio 2021, la quale nasce da un lato con la finalità di sensibilizzare le comunità cristiane, associazioni, scuole, università e, dall’altro, con quella di raccogliere fondi per finanziare progetti di emergenza in Africa, America Latina, Europa dell’Est, Asia, compreso il Medio Oriente: «Abbiamo già selezionato 60/70 progetti di emergenza che ci hanno mandato le Chiese locali e le Ong – spiega all’agenzia di stampa Sir Paolo Beccegato, vicedirettore vicario di Caritas italiana -, con un occhio particolare ai Paesi più poveri in America Latina, Africa, Asia, Europa dell’est. Questi Paesi non hanno le risorse che ha l’Italia, né hanno il sostegno dell’Unione europea. Vista la velocità con cui la pandemia colpisce e cambia, aggiorneremo i progetti a seconda dell’evoluzione del virus. Oltre al problema sanitario, l’impatto più significativo è di carattere sociale ed economico a causa del lockdown, in quanto le persone sono state costrette a stare chiuse in casa anziché uscire ogni giorno a cercare il cibo. Per questo, il tema principale della campagna sarà la fame procurata dalla pandemia».
La raccolta fondi non si è posta un obiettivo preciso da raggiungere: «Ma per noi – conclude Beccegato – è realistico puntare ad un milione di euro, per dare una prima risposta ai bisogni più urgenti». Dal sito www.insiemepergliultimi.it sarà possibile scaricare materiali informativi ed effettuare donazioni.