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Ambiente: “In Italia 1 bambino su 3 vive dove l’aria è inquinata oltre i limiti”

"I bambini e gli adolescenti, in Italia come in tutto il mondo – sottolinea Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the children Italia -, hanno semplicemente diritto a un pianeta vivibile per gli anni futuri e, a gran voce, stanno chiedendo al mondo e ai governi di cambiare finalmente rotta"

Emerge dal focus realizzato da Save the children per la Giornata mondiale dell’ambiente

I bambini italiani più esposti agli effetti della crisi ambientale, sono quelli che vivono nelle famiglie più fragili da un punto di vista socio-economico le quali, spesso, vivono in quartieri sprovvisti di verde pubblico e a contatto con elementi inquinanti oppure in aree esposte al rischio sismico o al rischio idrogeologico. In Italia, infatti, più di 1 minore su 3 (37%) vive nelle 14 città metropolitane dove l’inquinamento dell’aria, spesso, è elevato e supera i limiti previsti; al Sud, la metà delle famiglie con figli tra i 6 e i 17 anni dichiara di non avere verde pubblico entro 15 minuti a piedi, una percentuale che invece al Nord si attesta al 10%. E, ancora nel Mezzogiorno, 1 famiglia su 10 rileva la presenza di degrado nel paesaggio che la circonda. Parliamo di bambini e ragazzi che, in molti casi, vivono in abitazioni provvisorie e inadeguate, con scarso accesso ai servizi di base, dove quasi 1 famiglia su 3 (30%) diffida dal bere l’acqua del rubinetto, con un ampio divario tra Nord (20,6%) e Sud (41,5%).

Partendo da questo presupposto, nell’odierna Giornata mondiale dell’ambiente Save the Children ha puntato l’attenzione sugli effetti della crisi ambientale e del cambiamento climatico sui bambini, in Italia e nel resto del mondo, realizzando un’analisi specifica su coloro che vivono in condizioni di maggiore vulnerabilità: «Bambini e ragazzi – sottolinea Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the children – nel nuovo millennio si trovano a dover fronteggiare le insidie di un mondo più caldo, instabile e dagli scenari molto incerti, con rischi enormi legati all’innalzamento del livello del mare, eventi metereologici estremi, cibo e acqua contaminati, ondate di calore, nuove malattie infettive e migrazioni su ampia scala. La loro fragilità socio-economica rende ancora più violento l’impatto su di loro di una dell’emergenza climatica e della crisi ambientale».

Daniela Fatarella, direttrice generale Save the children Italia

Tra l’altro, dal 2010 al 2017 si calcola che oltre 193 milioni di persone, nel mondo, siano diventate sfollati o profughi ambientali e solo nel 2018 40 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case a causa di confitti e disastri ambientali: «I bambini e gli adolescenti, in Italia come in tutto il mondo – aggiunge la Fatarella -, hanno semplicemente diritto a un pianeta vivibile per gli anni futuri e, a gran voce, stanno chiedendo al mondo e ai governi di cambiare finalmente rotta, come dimostra anche l’iniziativa “Change the future” promossa dai ragazzi e dalle ragazze di SottoSopra, il Movimento Giovani per Save the Children. E in questo contesto il nostro Paese, che nel 2021 avrà la presidenza del G20 ed ospiterà alcuni eventi preparatori della Cop 26, tra cui uno dedicato ai giovani, potrà giocare un ruolo di primo piano per far sì che i temi della sostenibilità ambientale e sociale e della lotta ai cambiamenti climatici, diventino una priorità assoluta».

Nel nostro Paese, secondo l’organizzazione non governativa, più di 6 milioni di abitanti risiedono in zone ad elevato o medio rischio di alluvioni e 1,2 milioni in zone a rischio elevato o molto elevato di frane. Criticità alle quali si aggiunge anche il rischio sismico. Infatti, su un totale di poco più di 40 mila edifici censiti dall’anagrafe dell’edilizia scolastica, 7 mila sono considerati “vetusti”, oltre 15 mila sono privi di collaudo statico e oltre 21 mila non detengono il certificato di agibilità.

Scuole che in alcuni casi rappresentano un luogo a rischio per i minori anche per ciò che concerne l’inquinamento. Nelle aree urbanizzate del Paese, il 6% degli edifici scolastici si trova vicino a fonti inquinanti, con prevalenza al Centro-Nord e picchi che superano l’11% nelle province di La Spezia, Modena e Milano: «Siamo oggi a un bivio – conclude la direttrice generale di Save the children Italia -. La crisi sanitaria può indurre un vero cambiamento che garantisca la sostenibilità ambientale e sociale, anche grazie agli ingenti investimenti previsti in sede europea per il Green Deal, dalla programmazione del bilancio pluriennale 2021-2027 e dal Piano Next Generation Eu. Oggi più che mai è necessario che il nostro Paese colga l’opportunità di queste risorse e metta in campo azioni in tale direzione. Dalla riconversione di siti industriali inquinanti, alla rigenerazione di spazi pubblici abbandonati da destinare ad attività educative e culturali per bambine e bambini, alla ristrutturazione in chiave ecologica delle scuole».

About Davide De Amicis (4619 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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