Covid-19, Vaticano: “Una commissione per agire subito pensando il dopo”
"Si tratta di mettere in campo - spiega il cardinale Turkson - azioni di supporto alle Chiese locali per salvare vite umane, per aiutare i più poveri. Il Papa ci ha chiesto concretezza e creatività, approccio scientifico e immaginazione, pensiero universale e capacità di comprendere le esigenze locali"
«In data 20 marzo 2020, Papa Francesco ha chiesto al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (Dssui) di creare una Commissione, in collaborazione con altri Dicasteri della Curia Romana, per esprimere la sollecitudine e l’amore della Chiesa per l’intera famiglia umana di fronte alla pandemia di Covid-19, soprattutto mediante l’analisi e la riflessione sulle sfide socioeconomiche e culturali del futuro e la proposta di linee guida per affrontarle». Lo ha comunicato ieri la Sala Stampa vaticana, approfondendo obiettivi e composizione della Commissione, che sarà composta da cinque gruppi di lavoro.
Il gruppo di lavoro 1, coordinato dal Dssui, è dedicato all’ascolto e al sostegno delle Chiese locali, in un servizio che le renda protagoniste delle situazioni che vivono, in cooperazione con Caritas Internationalis, ed ha il compito di collaborare positivamente con le iniziative di carità promosse da altre realtà della Santa Sede, quali l’Elemosineria Apostolica, la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e la Farmacia Vaticana. Il gruppo di lavoro 2, coordinato dal Dssui, si occuperà della ricerca e dello studio della pandemia, di riflettere sulla società e sul mondo post Covid-19, particolarmente nei settori dell’ambiente, dell’economia, del lavoro, della sanità, della politica, della comunicazione e della sicurezza. I partner del Gruppo saranno le Pontificie Accademie per la Vita e delle Scienze, insieme a varie organizzazioni che già collaborano con il Dssui. Il gruppo di lavoro 3, coordinato dal Dicastero per la Comunicazione, si occuperà di informare circa l’operato dei gruppi e promuoverà la comunicazione con le Chiese locali, aiutandole a rispondere in maniera autentica e credibile al mondo post Covid-19. Il gruppo di lavoro 4, coordinato dalla Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, sosterrà la Santa Sede nelle sue attività e nei suoi rapporti con i Paesi e gli organismi internazionali, comunicando ad essi i frutti della ricerca, del dialogo e delle riflessioni prodotte. Il gruppo di lavoro 5, coordinato dal Dssui, è responsabile del finanziamento per sostenere l’assistenza della Commissione per il Covid-19 alle Chiese locali e alle organizzazioni cattoliche, e la sua attività di ricerca, analisi e comunicazione.
Gli obiettivi dei cinque gruppi di lavoro, presentati a Papa Francesco il 27 marzo scorso, saranno coordinati da una direzione che riferirà direttamente al Pontefice, composta dal card. Peter K.A. Turkson, prefetto del Dicastero, dal segretario, monsignor Bruno-Marie Duffé, e dal segretario aggiunto, don Augusto Zampini: «Il Papa – sottolinea il cardinale Turkson, intervistato da Vatican news – ha espresso la sua preoccupazione per il tempo presente, per la crisi mondiale generata dal Covid-19 e per gli scenari drammatici che si affacciano all’orizzonte. Ci ha detto di non perdere tempo, di metterci immediatamente al lavoro. Dobbiamo agire subito e dobbiamo da subito pensare per il dopo. Dobbiamo offrire il nostro contributo, in questo momento di emergenza. Si tratta di mettere in campo azioni di supporto alle Chiese locali per salvare vite umane, per aiutare i più poveri. Il Papa ci ha chiesto concretezza e creatività, approccio scientifico e immaginazione, pensiero universale e capacità di comprendere le esigenze locali».
I cinque gruppi di lavoro sono già all’opera: «Abbiamo già avuto due incontri di lavoro con il Santo Padre – conferma il prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale -. Abbiamo creato una cabina di regia, di coordinamento, per coordinare le iniziative che riguardano l’azione di oggi e quelle che riguardano preparare il domani. Il nostro è un servizio in termini di azione e di pensiero. Servono azioni concrete subito, e le stiamo facendo. E serve guardare oltre l’oggi, tracciare la rotta per la navigazione difficile che ci attende. Se non pensiamo al domani ci troveremo di nuovo impreparati».