Covid-19, povertà: “Politica sia lungimirante, la crisi deve ancora arrivare”
Proviamo a dare una prima risposta adesso, ma pensiamo a dare delle soluzioni innovative dopo, altrimenti ci sarà da piangere! - ammonisce don Marco Pagniello -. Assistenza sì – precisa don Marco Pagniello -, ma anche nella capacità di investire e di supportare gli imprenditori i quali, passata l’emergenza sanitaria, dovranno far ripartire l’economia"
Baby sitter, badanti, estetiste e parrucchieri a domicilio, il più delle volte in nero. Sono questi i lavoratori rimasti disoccupati e senza liquidità, a causa delle misure di isolamento sociale decise dai vari decreti governativi per arginare il contagio da Coronavirus Covid-19, improvvisamente sprofondati in un’imprevista e repentina povertà. Individui singoli e famiglie assistiti dalla Caritas diocesana di Pescara-Penne che, tra gli altri servizi, ha aumentato a tre volte a settimana l’apertura degli Empori della solidarietà di Pescara e Montesilvano, così come ha intensificato gli sforzi anche quello di Penne: «Sono aumentate le famiglie che assistiamo – conferma don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne -, ne serviamo dalle 30 alle 40 famiglie per volta. Agli utenti tradizionali, si sono aggiunte altre famiglie che fanno fatica ovvero quelle a cui il reddito era legato ad un lavoro precario o in nero». Persone che accedono ai servizi Caritas anche attraverso l’intermediazione dei Centri operativi comunali di Protezione civile di Pescara e Montesilvano.
Attualmente l’emergenza economica e sociale riguarda prevalentemente questa categoria di persone: «In riferimento alla chiusura delle aziende, a causa dell’emergenza Coronavirus – osserva don Marco – il problema lo vedremo tra qualche tempo. Oggi invece le difficoltà sono di quanti si affidavano al lavoro sommerso, che gli garantiva il denaro sufficiente per poter mangiare. Poi, terminata l’emergenza sanitaria, con la graduale riapertura delle aziende le criticità si sposteranno qui». Un’emergenza economica e sociale, che rischia di essere grave tanto quanto quella sanitaria: «Pensiamo al turismo sul nostro territorio – ricorda il direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne -, a partire dagli agriturismi. Quante prenotazioni saltate già a partire da Pasqua, per non parlare dei convegni annullati nel polo congressuale di Montesilvano. Il brutto deve ancora venire!».
Partendo da questo presupposto, don Pagniello ha lanciato un appello alla politica, chiamata a fornire il giusto supporto ai lavoratori che subiscono e subiranno le ripercussioni di questa nuova crisi economica: «Oggi bisogna essere attenti e lungimiranti – avverte – non guardando solo all’emergenza attuale, dando tutto e subito. Proviamo a dare una prima risposta adesso, ma pensiamo a dare delle soluzioni innovative dopo, altrimenti ci sarà da piangere!». Insomma, un invito a razionalizzare e ad usare bene le risorse per spenderle nel tempo, in vista di una crisi economica e sociale che non ha l’aria di essere breve: «Assistenza sì – precisa don Marco Pagniello -, ma anche nella capacità di investire e di supportare gli imprenditori i quali, passata l’emergenza sanitaria, dovranno far ripartire l’economia».
Un’altra grave criticità, che spesso rimane sommersa, è poi quella della povertà educativa: «Che colpisce tante famiglie – denuncia il presbitero –, le quali non possono permettersi un computer o un tablet e una stampante per far seguire ai figli le lezioni online». Queste nuove categorie in difficoltà, se non verranno adeguatamente assistite, rischiano di scivolare in una povertà strutturale: «Potrebbe aumentare – conclude il direttore della Caritas pescarese – il numero dei bisognosi che vivranno in uno stato di povertà assoluta. Cosa farà chi non riuscirà a riprendere il lavoro?».