Denatalità: “È la prima conseguenza dei nostri tempi avari di relazioni”
"Desiderio, piacere e sessualità - sottolinea il cardinale Gualtiero Bassetti - non possono raggiungere la loro pienezza senza quella parola, “amore”, che è la parola per eccellenza della relazione umana"

«Il nostro inverno demografico è la prima, drammatica conseguenza di questi nostri tempi sempre più avari di relazioni, e dove tutto sembra ruotare solamente attorno a singoli individui, sempre più soli e in una società dove la felicità è vista sempre più come realizzazione individuale, e non di persone in relazione fra loro».
Lo ha scritto il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, nel messaggio inviato ai partecipanti al convegno della Confederazione italiana dei Centri per la regolamentazione naturale della fertilità, in corso a Roma su “Sessualità. Che piacere?!”: «Si tratta di un tema provocatorio – osserva il cardinale –, perché al nostro tempo la sessualità e il piacere sono visti e discussi soprattutto nell’ottica dei singoli individui, quasi si trattasse della descrizione di somme di esperienze individuali, e non dello svolgersi di una relazione fra due persone, un uomo e una donna senza dubbio singolarmente coinvolti, ma che quella sessualità e quel piacere vivono in quanto esperienza di coppia. Desiderio, piacere e sessualità non possono raggiungere la loro pienezza senza quella parola, “amore”, che è la parola per eccellenza della relazione umana».
Il presidente della Cei Bassetti ha poi sottolineato poi che quelli naturali: «Non sono dei veri e propri “metodi” – precisa – che ogni singolo individuo può scegliere di adottare. Sono piuttosto una scelta di vita di coppia, che si basa sulla responsabilità e la consapevolezza della coppia in quanto tale, e che ne potenzia la conoscenza, il rispetto e l’amore reciproco. Per cui non si tratta di una modalità analoga ad altre più o meno efficaci dal punto di vista della regolazione delle nascite, ma di una proposta di vita dove la sessualità e la relazione non sono scisse ma profondamente unite. È la relazione a due a beneficiarne, nella differenza della sessualità maschile e femminile, e quel “naturale” va inteso nel senso del “non artefatto”. È un modo di riscoprire e vivere l’amore fra un uomo e una donna adeguatamente alla autenticità della profonda natura umana di ciascuno e della loro relazione d’amore che, in quanto tale, è aperta alla vita».