Giovanni, un campione oltre le barriere
"Al di là del riconoscimento in sé – sottolinea Flora Campolo, la madre –, questa esperienza dimostra che anche i ragazzi disabili possono fare le stesse cose degli altri bambini, usando solo maggiori accortezze. E da loro c’è tanto da imparare perché, ad esempio, hanno voglia di competere ma poi, dopo la gara, si danno il cinque dando prova di una sportività assente tra i normodotati. Questo perché sanno bene che, per loro, è già una vittoria esserci"
Per Giovanni Pagnotta, undicenne di Montesilvano, la sindrome di Down non è stata un limite, ma la grande motivazione che sabato 23 e domenica 24 novembre gli ha permesso di portare a casa il titolo di campione italiano, nelle due specialità kata di stile e kumite (combattimento), al Campionato nazionale di Parakarate organizzato a Fidenza (Parma) dal Centro sportivo educativo nazionale (Csen).
Una grande soddisfazione per il giovanissimo atleta che milita nell’Asd karate sport center di Montesilvano, uno dei più grandi gruppi sportivi abruzzesi del settore con i suoi 150 atleti, e per la sua famiglia: «Al di là del riconoscimento in sé – sottolinea Flora Campolo, la madre –, questa esperienza dimostra che anche i ragazzi disabili possono fare le stesse cose degli altri bambini, usando solo maggiori accortezze. E da loro c’è tanto da imparare perché, ad esempio, hanno voglia di competere ma poi, dopo la gara, si danno il cinque dando prova di una sportività assente tra i normodotati. Questo perché sanno bene che, per loro, è già una vittoria esserci».
Del resto, la doppia vittoria di Giovanni è stata frutto della grande dedizione che mette negli allenamenti: «Non è facile imparare movimenti così complessi e coordinati – spiega Emanuele Nicolosi, maestro di karate e presidente dell’Asd karate sport center –, ma Giovanni è uno di quelli che non salta mai un allenamento. È sempre in palestra, ad allenarsi con tanta voglia di fare ed è diventato uno stimolo anche per gli altri ragazzi che, nelle rare occasioni in cui manca, chiedono sempre di lui».
Una determinazione, quella di Giovanni, che gli ha permesso di abbattere dapprima le barriere sportive e poi anche quelle ideologiche di quanti ritenevano e ritengono la disabilità un limite che impedirebbe di condurre una vita in pienezza. Quest’ultima, la più grande vittoria di Giovanni riconosciuta in primis dai suoi compagni i quali, trascinati dal suo entusiasmo, sono stati altrettanto vincenti.
Infatti le medaglie d’oro, nella categoria kumite del Campionato nazionale, sono andate anche ai suoi compagni Manuel D’Alessandro, Alessandro Chenda ed Erika Gelsumini, mentre Carlo Gelsumini ha vinto l’argento. Hanno partecipato anche Elisa Quaranta, Johanna Gelsumini, Gioele D’Alessandro, Manuele Armano, Francesco Pagnotta, Lorenzo D’Andrea, Letizia Lucente e Roberto Segoni.