“Create l’amicizia sociale, il mondo si distrugge per l’inimicizia”
"Non escludete i vostri anziani -, l'appello del Papa -. Anche i vostri anziani possono aiutare affinché i vostri sogni e le vostre aspirazioni non inaridiscano, non siano spazzati via dal primo vento di difficoltà o di impotenza"
«Siate capaci di creare l’amicizia sociale». È l’invito del Papa, rivolto stamani durante l’incontro interreligioso con i giovani a Maputo, capitale del Mozambico, nel suo primo giorno di viaggio apostolico: «L’inimicizia sociale distrugge – il monito di Francesco -. E una famiglia si distrugge per l’inimicizia. Un paese si distrugge per l’inimicizia. Il mondo si distrugge per l’inimicizia. E l’inimicizia più grande è la guerra. Oggigiorno vediamo che il mondo si sta distruggendo per la guerra. Perché sono incapaci di sedersi e parlare. Siate capaci di creare l’amicizia sociale. Non è facile, occorre sempre rinunciare a qualcosa, occorre negoziare, ma se lo facciamo pensando al bene di tutti potremo realizzare la magnifica esperienza di mettere da parte le differenze per lottare insieme per uno scopo comune».
È questo, per Francesco, il miracolo della cultura dell’incontro: «Sognate con gli altri – invita il Pontefice -, mai contro gli altri; sognate come avete sognato e preparato questo incontro, tutti uniti e senza barriere. Questo fa parte della nuova pagina della storia del Mozambico».
Successivamente, il Santo Padre ha rivolto un altro invito: «Non aver paura di sbagliare! – afferma rivolgendosi idealmente ad ogni singolo giovane. – Possiamo sbagliare mille volte, ma non cadiamo nell’errore di fermarci perché qualcosa non è andato bene la prima volta. L’errore peggiore sarebbe quello di abbandonare, a causa dell’ansia, i sogni e la voglia di un Paese migliore».
A tal proposito, il Papa ha citato la “bella testimonianza” offerta da Maria Mutola, mezzofondista mozambicana: «Che ha imparato a perseverare – osserva Papa Bergoglio -, a continuare a provare, nonostante restasse incompiuto il suo desiderio di ottenere la medaglia d’oro nei primi tre Giochi Olimpici a cui ha partecipato; successivamente, al quarto tentativo, questa atleta degli 800 metri ha ottenuto la sua medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sydney. L’ansia non l’ha portata a chiudersi in sé stessa; i suoi nove titoli mondiali non le hanno fatto dimenticare il suo popolo, le sue radici, ma ha continuato a prendersi cura dei bambini bisognosi del Mozambico. Come lo sport ci insegna a perseverare nei nostri sogni!».
Infine, Papa Francesco è tornato ad esprimersi sul tema del dialogo intergenerazionale: «Non escludete i vostri anziani -, il suo appello -. Anche i vostri anziani possono aiutare affinché i vostri sogni e le vostre aspirazioni non inaridiscano, non siano spazzati via dal primo vento di difficoltà o di impotenza. Gli anziani sono le nostre radici. Le generazioni precedenti hanno molto da dirvi, da proporvi, come antidoto alle ideologie di diversi colori».
Anche ai giovani, come nel primo discorso alle autorità, il Papa ha chiesto di essere costruttori di pace: «Un processo – sottolinea, facendo il gesto della mano tesa ed esortando i giovani a ripeterlo insieme a lui – che anche voi siete chiamati a portare avanti, stendendo sempre le vostre mani soprattutto a coloro che passano momenti difficili».
Altra sfida da raccogliere, ha detto il Papa citando ancora una volta i due cicloni che hanno devastato il Paese, è quella di «impegnarci nella cura della nostra Casa Comune. Indubbiamente siete stati benedetti con stupende bellezze naturali. Foreste e fiumi, vallate e montagne e tante belle spiagge. Purtroppo, qualche mese fa avete subito la furia di due cicloni, avete visto le conseguenze dello sfacelo ecologico in cui viviamo».