Un progetto per migliorare il percorso di cura delle persone con HIV

Studiare l’offerta del test HIV e i tempi che passano tra la diagnosi e l’inizio del percorso di cura e di gestione della salute delle persone con nuova diagnosi di HIV e rilevare le eventuali criticità soggettive e oggettive da loro sperimentate. Questo l’obiettivo del progetto “Linkage to care in HIV. Un ulteriore tassello all’analisi del continuum of care in HIV in Italia”, promosso dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, in collaborazione con Caritas, Anlaids, Arcigay, CICA, Circolo Mario Mieli, CNCA, Fondazione Villa Maraini, LILA, Nadir, NPS Italia, PLUS.
Lo studio al centro del progetto si svolge attraverso un questionario teso a raccogliere dati da quanti hanno ricevuto una diagnosi di HIV positività negli anni 2016-2019 e può essere compilato via web in assoluto anonimato.
E’ possibile compilare il questionario accedendo al seguente link: https://quest.inmi.it/restaincuraHIV
I dati raccolti, come detto, inseriti nel questionario in forma del tutto anonima «verranno registrati in un database – si legge in una nota dell’INMI Spallanzani – gestito dal personale dell’Unità di Epidemiologia Clinica dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” (diretta dal Dr. Enrico Girardi responsabile del progetto), per l’elaborazione e le opportune analisi statistiche. I dati raccolti verranno utilizzati esclusivamente per le finalità e gli obiettivi del progetto».
Da diversi anni Caritas Italiana è attenta a quanti convivono con l’HIV, attraverso anche la presenza all’interno della Commissione del Ministero della Salute nella quale vengono promossi e implementati progetti di ricerca con l’obiettivo di rendere migliore la vita delle persone ed attivare processi di cura e conoscenza nel campo sanitario rispondenti ai bisogni di tutti.
Per il nostro territorio la Caritas diocesana ha dato seguito a quanto già avviato in ambito nazionale, occupandosi dell’accoglienza e l’accompagnamento di persone con diagnosi HIV/AIDS, soprattutto quelle che oltre la malattia vivono situazioni di particolare difficoltà sociale, economica e familiare, attraverso la casa famiglia “Il Samaritano”. Molto importante anche il contributo offerto dal progetto “Amare senza farsi male” (clicca qui per approfondimenti), un programma di sensibilizzazione, informazione e formazione sul tema HIV che ha raggiunto in due anni oltre 38mila persone.
In Abruzzo, i dati forniti dai reparti malattie infettive riferiscono che al 31 maggio 2018 si sono registrati un totale di 800 nuovi casi di diagnosi HIV.
#restaincurahiv