Domani l’apertura del primo anno giudiziario del Tribunale diocesano
"È sempre più importante la presenza di un tribunale nel territorio della chiesa locale – spiega don Maurizio Buzzelli, presidente del tribunale diocesano di Pescara-Penne – per andare incontro a quelle persone che sono ferite da un matrimonio fallito e cercano serenità"
Sarà monsignor Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru ad aprire il primo anno giudiziario del Tribunale diocesano di Pescara-Penne. Il segretario del Pontificio Consiglio per i testi legislativi interverrà domani, lunedì 4 marzo, alle 17, presso la Biblioteca diocesana “Carlo Maria Martini” in piazza Spirito Santo 5, sul tema “L’Applicazione del motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus e il ruolo del vescovo”, mettendo in risalto la riforma del processo canonico voluta da papa Francesco e il ruolo necessario del giudice unico sotto la responsabilità del vescovo diocesano: «È sempre più importante la presenza di un tribunale nel territorio della chiesa locale – spiega don Maurizio Buzzelli, presidente del tribunale diocesano di Pescara-Penne – per andare incontro a quelle persone che sono ferite da un matrimonio fallito e cercano serenità. La finalità della Chiesa nel riconoscere l’eventuale invalidità di quell’evento che non ha costruito comunione, ma dolore e delusione, è proprio quella di riportare nelle coscienze pace e voglia di ricominciare».
Nei primi sette mesi di attività il tribunale diocesano di Pescara ha registrato l’ingresso di 27 cause, due delle quali già concluse: «Anche le altre cause – specifica don Buzzelli – sono molto avanti per le procedure. La maggior parte delle coppie che si sono rivolte a noi chiedono la nullità matrimoniale per grave difetto di discrezione di giudizio, per mancanza di libertà interiore o per immaturità affettiva. Per stabilire una vera comunione matrimoniale, infatti, occorre un grado di maturità che sia capace di accogliere l’altro e di donare la propria vita».