Accoglienza clochard: “Convivenza positiva, arrivano i fuoriusciti dai Cas”
"Con la decisione del governo centrale di ridurre e chiudere i Cas, applicata dalla Prefettura - afferma Antonella Allegrino. Ciò vuol dire che oltre ai senzatetto abituali, d’ora in poi, per strada troveremo anche africani e questo può diventare un problema dato che, non venendo rimpatriati, verrà a crearsi un buco nella macchina dell’accoglienza
Con l’ultima ondata di gelo che si è abbattuta su Pescara, è salito a 47 il numero di senza fissa dimora che cerca riparo notturno presso il dormitorio comunale allestito nell’ex scuola di via Lago Sant’Angelo, con una capacità massima di 70 posti letto muniti di brandine, lenzuola, cuscini e coperte, aperto dal 29 dicembre scorso fino al 28 febbraio. Una struttura accessibile ogni sera, dalle 19 alle 21, che il Comune di Pescara ha affidato in gestione all’associazione On the road, in collaborazione con Comunità Papa Giovanni XXIII, Psicologia emergenza Abruzzo, Banco alimentare e Croce rossa di Spoltore, dando il via al Piano freddo.
Ad una settimana dall’attivazione, l’accoglienza procede senza intoppi: «Nella sola notte tra ieri e venerdì in 30 hanno passato la notte in dormitorio e la convivenza è positiva – conferma Antonella Allegrino, assessore alle Politiche sociali -. Del resto, l’organizzazione è ormai calibrata dopo l’esperienza positiva dell’anno scorso al Centro Britti, così quest’anno abbiamo riproposto lo stesso schema».
La provenienza degli utenti è composita: «La maggior parte sono italiani – approfondisce Massimo Ippoliti, responsabile pescarese dell’associazione On the road -, poi c’è una certa presenza di ragazzi africani precedentemente accolti nei centri d’accoglienza straordinaria (Cas), ma anche di clochard storici e di giovanissimi tossicodipendenti che gravitano su Rancitelli in cerca di sostanze. Infine, non mancano anziani e difficoltà e persone appena uscite dal carcere, privi di una casa».
Tra gli accolti preoccupano gli ex ospiti dei centri di accoglienza straordinaria: «Sono una decina – sottolinea l’assessore Allegrino – e la loro presenza è dovuta alla decisione del governo centrale di ridurre e chiudere i Cas, applicata dalla Prefettura. Ciò vuol dire che oltre ai senzatetto abituali, d’ora in poi, per strada troveremo anche africani e questo può diventare un problema dato che, non venendo rimpatriati, verrà a crearsi un buco nella macchina dell’accoglienza».
Gli operatori non si limitano solo a gestire l’accoglienza, ma formano anche un’unità di strada che, ogni lunedì, mercoledì e giovedì dalle 19 alle 24, presidia la città per fornire assistenza a tutti i senzatetto e prendere in carico coloro che accettano il ricovero. C’è poi un numero di telefono, 349 7856242, per chiedere informazioni ed inviare segnalazioni ogni giorno, fino alle 2 del mattino: «Il telefono squilla in continuazione – racconta Ippoliti -, gli stessi senza fissa dimora sono in possesso del numero».
Da questo punto di vista, però, l’organizzazione può migliorare: «Ci aspettiamo più attività dalle associazioni partner – esorta il responsabile pescarese di On the road -. Va bene la presenza statica, ma sarebbe più utile avere altri mezzi a disposizione per assistere gli utenti e portarli in dormitorio. C’è tanto lavoro ed è difficile».