Pena di morte: “La sua abolizione è un processo irreversibile”
«La cultura giuridica e morale della comunità internazionale – spiega Noury - almeno su questo tema ha fatto passi avanti. Certo che ormai sono una manciata i Paesi convinti che uccidere serva a far capire che uccidere è sbagliato».
«Abolire la pena di morte è un processo irreversibile». Cosi Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, a margine dell’incontro ‘Diritti umani. L’impegno per il mondo riparte dalle scuole’ organizzato dall’agenzia ‘Dire’.
«All’Assemblea generale delle Nazioni Unite – afferma – ben 121 Paesi su 193 lunedì hanno votato sì alla moratoria universale contro la pena di morte, quattro in più rispetto all’ultima volta, e questo dimostra che la tendenza verso l’abolizione della pena di morte è irreversibile».
«La cultura giuridica e morale della comunità internazionale – spiega Noury – almeno su questo tema ha fatto passi avanti. Certo che ormai sono una manciata i Paesi convinti che uccidere serva a far capire che uccidere è sbagliato».
«Aumentano invece – aggiunge in conclusione – sempre di più quelli che credono nella civiltà giuridica e morale, secondo cui lo Stato di fronte ai crimini non deve rispondere allo stesso modo, se non in modo ancora peggiore».