“Popolo dell’Azione cattolica, alzati e annuncia il Vangelo”
Significativa la presentazione del manifesto dei giovani abruzzesi e molisani contro lo spopolamento dei piccoli centri: "Allarghiamo lo sguardo – affermano -, investendo sulla formazione nella progettazione europea, già dalle scuole superiori, per rendere i ragazzi capaci di saper intercettare le opportunità, i programmi e i bandi europei, sperimentando forme di lavoro cooperative e portando alla nascita di buone prassi"
Hanno partecipato in 500, ragazzi, giovani e adulti dell’Azione cattolica di Pescara-Penne guidati dal presidente diocesano Matteo Aielli, alla festa regionale per i 150 anni dell’Azione cattolica italiana dal titolo “stradafACendo: 150 anni in corso d’opera”, che si è svolta lo scorso sabato al Palasport Giovanni Paolo II di Pescara alla presenza di duemila persone, soci e simpatizzanti, giunti dalle diocesi d’Abruzzo e Molise.
Un appuntamento, organizzato dalla Delegazione regionale Abruzzo-Molise, che ha ripercorso la storia dell’associazione dalla sua fondazione, avvenuta grazie ai giovani Mario Fani e Giovanni Acquaderni tra il 1867 e il 1868. Ad aprire la festa la preghiera presieduta dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti: «Quello dell’Azione cattolica – sottolinea il presule – è un grande popolo che rende grazie per essere stato scelto dal Signore per le sue grandi opere e il suo amore. Papa Francesco, nell’Evangelii gaudium, ci dice che se vogliamo rendere l’evangelizzazione efficace dobbiamo condurre un’evangelizzazione di popolo. Popolo dell’Azione cattolica, alzati e annuncia il Vangelo. Prendi vigore, prendi forza, pescando nei 150 anni della tua storia. Un grande scrigno di perle preziose che il Signore ha infuso nella tua vita, nella storia dei tuoi santi, delle persone che hanno dato la vita nella fondazione dell’Azione cattolica e per i suoi progetti».
Durante la festa sono stati rievocati i personaggi che hanno contribuito allo sviluppo dell’Azione cattolica nelle rispettive diocesi. Ha dato lustro all’arcidiocesi di Pescara-Penne il ricordo della figura di Linda Ronca, consacrata laica nata a Città Sant’Angelo (Pescara) il 24 ottobre 1909 e morta a Pescara il 10 febbraio 2003. Il suo primo contatto con l’Azione cattolica italiana è avvenuto il 22 luglio 1934 a Roma, quando ha incontrato l’allora presidente nazionale della Gioventù femminile di Azione cattolica Armida Barelli. Nelle sue mani ha consegnato la domanda per essere ammessa all’Istituto di regalità di Nostro Signore Gesù Cristo quale consacrata. Successivamente, nell’immediato dopoguerra, ha fondato l’Azione cattolica a Pescara, riunendo il primo gruppo associativo nella parrocchia del Cuore immacolato di Maria, dove aveva radunato le prime donne con le quali costituì il primo gruppo della Gioventù femminile di Azione cattolica, di cui è poi diventata presidente diocesana.
In seguito è stata presidente diocesana delle Donne di Azione cattolica, aprendo poi la sezione provinciale del Centro italiano femminile divenendone a sua volta presidente. E, a seguito del suo lavoro, è stata altresì presidente provinciale dell’Associazione nazionale scuola italiana, nonché dirigente di colonie estive per giovani e collaboratrice dell’Associazione italiana maestri cattolici. Come testimoniato anche da monsignor Vincenzo Amadio, già vicario dell’arcidiocesi di Pescara-Penne, non c’è stata associazione parrocchiale in diocesi che non sia stata visitata e sostenuta dall’instancabile Linda: «Spesso – ricorda monsignor Amadio – raccontava che per poter raggiungere Bisenti (Teramo), doveva recarsi nel pomeriggio a Penne (Pescara), pernottare e partire alle 5 del mattino per il paese. Era il tempo dell’apostolato senza sosta, senza stanchezze, denso di relazioni umane che il tempo non scolora».
Il suo stipendio da insegnante lo ha messo a disposizione dei bisognosi e la sua casa era aperta a tutte le ore: «A tutte le persone – continua il già vicario generale dell’arcidiocesi di Pescara-Penne –, per tutti i bisogni, per soddisfare i quali era capace di salire le scale di tutti gli uffici, esponendo le necessità con insistenza condita di sorriso disarmante, cosicché il risultato era assicurato».
Due i testimonial presenti all’evento regionale: il calciatore attaccante della Spal Mirco Antenucci, originario di Roccavivara (Campobasso), cresciuto nell’Azione cattolica dei ragazzi e l’arbitro di serie A Aleandro Di Paolo di Avezzano, che ha vissuto il cammino associativo oggi vissuto dai figli: «Faccio parte dell’Associazione italiana arbitri – racconta -, che come l’Azione cattolica s’impegna ad intrattenere e formare i ragazzi affinché possano migliorare la loro vita».
Significativa la presentazione del manifesto dei giovani abruzzesi e molisani contro lo spopolamento dei piccoli centri: «Allarghiamo lo sguardo – affermano -, investendo sulla formazione nella progettazione europea, già dalle scuole superiori, per rendere i ragazzi capaci di saper intercettare le opportunità, i programmi e i bandi europei, sperimentando forme di lavoro cooperative e portando alla nascita di buone prassi».
Una festa regionale che verrà ricordata per il numero record di partecipanti: «In una regione ecclesiastica con poco più di 7 mila soci – sottolinea Enrico Michetti, delegato regionale dell’Azione cattolica – un terzo erano presenti. Un segno di grande vitalità, frutto del lavoro delle diocesi che ci hanno creduto».