Jobel: da stasera a domenica tornano le Biblio.Experience a Pescara
Così la Bibbia diviene un grande laboratorio di linguaggi espressivi: "Di eventi performatici, installativi, densi di significato, magmatici, esistenziali – precisa il direttore artistico Beniamino Cardines -. Ognuno di essi porta l'uomo e la donna in una qualche nuova direzione di senso, di verità, di amicizia con Dio e con gli altri uomini. Cerchiamo di creare prossimità"

Da questa sera fino a domenica 30 settembre, alle ore 21 nel chiostro episcopale in piazza Spirito Santo, l’arte si metterà al servizio del Vangelo per rappresentarlo, incarnarlo e riviverlo in chiave concreta ed attuale. Sarà possibile grazie alle dodici Biblio.Experience, due a serata, proposte nell’ambito della seconda edizione del Jobel festival, il festival biblico organizzato dall’Ufficio catechistico dell’arcidiocesi di Pescara-Penne, che darà vita a visual-art, ri-narrazioni e installazioni performatiche, sensorial experience, performing prayer eseguite da 15 performers della Scuola-laboratorio di Bibliodrammatica: Beniamino Cardines, Patricia Sablone, Marco Pantalto, Lina Colantoni, Giuseppe Baldonieri, Maria Medina, Tiziana Di Sabatino, Daniele Ciavattella, Laura Silinskaite, Francesca Mazzocchetti, Nadia Faieta, Dina Graziani, Argemira Piciocco, Benedetta Pennese e Giuliana Manzalini.
Questi ultimi consentiranno al pubblico di partecipare a vere e proprie esperienze immersive e multisensoriali da vivere a 360 gradi, per essere dentro una nuova decodificazione biblica di personaggi dell’antico e del nuovo Testamento i quali: «A partire dalla Genesi – spiega Beniamino Cardines, direttore artistico e regista, assistito da Fiorella Altobelli e Andrea Salvio -, vivono e chiamano alla vita ogni sperimentatore (il pubblico), ci chiedono di essere con loro, di coinvolgerci a partire dalla pelle, dal corpo, dai sensi e di ridere, piangere, giocare con loro».
Così la Bibbia diviene un grande laboratorio di linguaggi espressivi: «Di eventi performatici, installativi, densi di significato, magmatici, esistenziali – precisa Cardines -. Ognuno di essi porta l’uomo e la donna in una qualche nuova direzione di senso, di verità, di amicizia con Dio e con gli altri uomini. Cerchiamo di creare prossimità, di trovare una nuova relazione con il pubblico. Siamo dentro l’idea di un teatro fisico installativo, che chiede allo spettatore di trasformarsi in sperimentatore, di coinvolgersi a partire dalla pelle, dal corpo, dai sensi».
Del resto, è stato lo stesso Papa Francesco a definire l’artista come «testimone dell’invisibile», affermando che «l’opera d’arte è la prova più forte che l’incarnazione è possibile». Un concetto condiviso pienamente dall’arcivescovo di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti: «In sintonia con Papa Francesco – osserva il presule -, immagino e auspico una Chiesa in uscita verso tante direzioni. Una Chiesa nuova e rinnovata, fatta di uomini e donne che hanno voglia di mettersi in gioco, mostrarsi, essere comunità. In questi ultimi mesi ho molto insistito su questo aspetto, essere coscienza visibile, ovvero, cristiani e cattolici con qualcosa da dire, con qualcosa da fare, da realizzare, da progettare».
Tutti gli eventi hanno posti limitati, 40 posti per sera che venerdì si ridurranno a 30, con prenotazione obbligatoria da richiedere contattando i numeri 331.9008528 e 339.5223285.