Pax Christi: “Contrari ad adozione del taser in Italia per un’apparente sicurezza”
"La pistola Taser e tutte le nuove armi non letali che si stanno sperimentando – spiega Grässlin – sono di fatto molto pericolose perché possono provocare disturbi gravissimi, al cuore, al sistema nervoso con vere e proprie mutilazioni agli occhi, per esempio"
Pax Christi Italia ha espresso la sua contrarietà all’introduzione della pistola taser, la pistola elettrica in dotazione da oggi, a titolo sperimentale per tre mesi, agli agenti delle forze dell’ordine in 12 città italiane (Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia, Brindisi e Genova), «per poter difendere in modo adeguato il popolo italiano», come ha scritto il Ministro degli Interni Matteo Salvini.
A tal proposito, nei giorni scorsi, Pax Christi ha incontrato a Merano Jürgen Grässlin, il più famoso oppositore tedesco all’industria delle armi, autore di numerose pubblicazioni come “Schwarzbuch Waffenhandeln, wie Deutschland am Krieg verdient” e di film, premiato in varie occasioni con premi prestigiosi per i diritti umani e lauree honoris causa: «La pistola Taser e tutte le nuove armi non letali che si stanno sperimentando – spiega Grässlin – sono di fatto molto pericolose perché possono provocare disturbi gravissimi, al cuore, al sistema nervoso con vere e proprie mutilazioni agli occhi, per esempio. Sono sistemi d’arma che stanno alimentando e sviluppando la produzione e il mercato delle nuove armi e che hanno cominciato in Usa ad essere usate e legittimate nella guerra contro il terrore e si stanno usando in Germania, ora in Italia e in altri Paesi europei. Ma questa non è la strada da seguire. Noi vogliamo una società di pace, non di violenza repressiva con strumenti pericolosi e violenti, che possono compromettere la vita delle persone solo per esigenze di repressione».
Da qui l’invito dell’attivista tedesco alla mobilitazione: «Per garantire – afferma – la democrazia e la partecipazione dei cittadini per un mondo libero dalla violenza. Quello che noi facciamo, con la nostra mobilitazione contro le armi, non è tanto una guerra contro l’industria delle armi, ma semmai una azione per la democrazia, perché trionfi quello che abbiamo pensato e agito dopo la seconda guerra mondiale come democratici, come realtà umanitarie e in gran parte come cristiani, ossia l’edificazione di una società aperta, di una società solidale che apra la porte al mondo e non le chiuda, reprimendo gli altri come l’estrema destra sta facendo in questi ultimi anni in varie parti d’Europa».
In un mondo che vede crescere violenze e guerre da ogni parte, dalla Libia alla Siria, Pax Christi Italia ha ribadito il proprio impegno per un disarmo integrale: «E con il professor Jürgen Grässlin – conclude -, esprime la preoccupazione per la strada imboccata di un’apparente sicurezza, ottenuta armando la Polizia con la pistola taser e proponendo modifiche alla legge sulla legittima difesa».