Reddito d’inclusione: a Pescara 1.400 richieste e domande ancora aperte
"Il Reddito d’inclusione non è un contributo assistenzialistico – ricorda Marco Alessandrini, sindaco di Pescara – ed è coerente con lo spirito dei tempi, che vede famiglie in difficoltà e diversi fronti sensibili su cui è necessario intervenire. All’aiuto che le risorse economiche danno, fa seguito un percorso di reinserimento anche sociale, lavorativo, che consente a chi la chiede di non restare nuovamente fuori dai circuiti del mercato di ricostruirsi delle opportunità"
Si appresta ad entrare nella fase attuativa il Rei (Reddito di Inclusione), la prima misura di contrasto alla povertà a carattere universale prevista dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali nella scorsa legislatura. Dal 1° luglio 2018, infatti, si è allargata la platea dei beneficiari del contributo, accessibile ora a tutti i nuclei familiari con Isee inferiore ai 6.000 euro. Per ottenere il sussidio non è più necessario che in famiglia ci sia un minore, un disabile, una donna in stato di gravidanza o un disoccupato over 55.
In particolare, sono state oltre 1.400 le domande pervenute allo sportello Rei del Comune di Pescara, istituito dal primo dicembre 2017. Ad essere state accolte e finanziate, attraverso l’erogazione di un contributo emesso dall’Inps su una carta di pagamento elettronica, sono state finora 378 istanze. Sul totale delle richieste inoltrate, infatti, oltre 400 sono state escluse per mancanza dei requisiti, quasi 500 sono state respinte dall’Inps, altre sono risultate decadute o sospese, mentre 80 sono in lavorazione.
Per tutti c’è ancora una possibilità, perché le domande sono ancora aperte e lo resteranno nei prossimi mesi: «Il Reddito d’inclusione non è un contributo assistenzialistico – ricorda Marco Alessandrini, sindaco di Pescara – ed è coerente con lo spirito dei tempi, che vede famiglie in difficoltà e diversi fronti sensibili su cui è necessario intervenire. All’aiuto che le risorse economiche danno, fa seguito un percorso di reinserimento anche sociale, lavorativo, che consente a chi la chiede di non restare nuovamente fuori dai circuiti del mercato di ricostruirsi delle opportunità. È dunque una misura governativa in cui il Comune di Pescara fa da facilitatore, è un passo importante verso la città coesa e solidale che vogliamo mettere in moto e che viene seguita con le tante misure del nostro Piano sociale».
Ieri, all’Aurum, si è svolto il primo dei tre tavoli tecnici per costituire la rete di addetti ai lavori che gestirà la misura: «Le domande presentate allo sportello Rei, attivo dal 1 dicembre scorso negli uffici dei Servizi Sociali – spiega Antonella Allegrino, assessore comunale alle Politiche sociali – hanno riguardato in gran parte nuclei familiari dove sono presenti dai 3 ai 5 minori, in cui i genitori sono rimasti senza lavoro o lavorano saltuariamente».
Il Rei non è solo un beneficio economico per le famiglie in difficoltà, che possono usufruirne per sostenere le spese di prima necessità, ma un percorso per uscire dal disagio: «I nostri uffici – precisa la Allegrino – hanno avviato i progetti di inclusione sociale e lavorativa che sono stati costruiti su ciascuna famiglia e che sono rivolti a ogni componente per migliorarne le condizioni di vita».
Le attività riguardano la ricerca attiva del lavoro, l’adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la cura della salute: «Ogni nucleo familiare – conclude l’assessore alle Politiche sociali – ha l’obbligo di partecipare al progetto sottoscritto altrimenti non può più percepire il contributo».