Penne: restaurati il busto ligneo e lo stendardo dedicati a San Massimo
"Essendo opere d’arte dovute alla volontà del popolo di allora - sottolinea Paola Di Tommaso, incaricata diocesana per i Beni culturali -, hanno un grande valore affettivo per la comunità pennese e per questo ci è sembrato opportuno svolgere questa presentazione, nel corso delle celebrazioni in onore del patrono San Massimo"
Un antico busto reliquiario di San Massimo risalente ai primi del XVII secolo e uno stendardo del secolo precedente, anch’esso raffigurante San Massimo, dopo il restauro sono stati presentati alla città di Penne nell’ambito di una conferenza svoltasi lunedì pomeriggio – nella sala consiliare comunale – proprio in occasione delle celebrazioni del Santo patrono della cittadina vestina, concattedrale diocesana.
Il restauro busto reliquiario, avvenuto in un mese ad opera della restauratrice Annarita Di Nardo (la stessa che ha già restaurato i portali della Cattedrale di San Cetteo a Pescara e della chiesa di San Michele Arcangelo a Città Sant’Angelo) su incarico della Curia, è stato finanziato con la partecipazione della Pro-loco di Penne presieduta da Gabriele Vellante: «Si tratta di un busto ligneo barocco – spiega Paola Di Tommaso, incaricata diocesana per i Beni culturali -, con decori raffinati e una bella doratura, che ogni anno viene portato in processione in sostituzione dell’antico busto argenteo rubato all’inizio degli anni ’80. Un busto settecentesco realizzato su disegno dell’orafo napoletano Sammartino».
Più complessa, invece, la storia dell’antico stendardo cinquecentesco: «Raffigura San Massimo a figura intera – precisa la Di Tommaso -, con la palma del martirio in una mano e il modellino della città nell’altra».
In questo caso, il restauro è stato compiuto 15-20 anni fa dal Liceo artistico Mario dei Fiori: «Dopo che l’allora parroco del Duomo don Armando Salerni – racconta l’incaricata diocesana per i Beni culturali – ne rinvenne i brandelli in chiesa affidandolo alla professoressa di restauro tessile la quale, resasi conto del valore dell’opera, ricostruì lo stendardo senza sapere, poi, a chi restituirlo. Avremmo potuto recuperarlo prima, ma non eravamo a conoscenza della sua esistenza».
Da qui la riconsegna ufficiale delle due antiche opere, alla presenza dell’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, del sindaco di Penne Mario Semproni, del presidente della Pro loco Gabriele Vellante, della dirigente scolastica e della docente dell’Istituto d’istruzione Luca da Penne-Mario dei Fiori Eleonora Dell’Oso Rosella Di Giosaffatte, della funzionaria della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo Anna Colangelo, della restauratrice Annarita Di Nardo e del presidente della Commissione diocesana arte sacra don Paolo Curioni: «Essendo opere d’arte dovute alla volontà del popolo di allora – sottolinea Paola Di Tommaso -, hanno un grande valore affettivo per la comunità pennese e per questo ci è sembrato opportuno svolgere questa presentazione, nel corso delle celebrazioni in onore del patrono San Massimo».
Al momento il busto reliquiario e lo stendardo non sono visibili al pubblico: «Ma – conclude la Di Tommaso – una volta terminata la ristrutturazione del Duomo e del Museo diocesano, troveranno posto in queste due sedi».