Centro mons. Gustavo Britti: “Cento senzatetto ospitati nel primo mese”
"È una sperimentazione - precisa l’assessore Allegrino - che andrà avanti fino alla fine di febbraio e che ha dato risultati molto positivi, visto che non ci sono più persone che dormono in strada. Il centro è diventato un punto di riferimento per i senza tetto presenti sul territorio"
Un centinaio di senza fissa dimora sono stati ospitati nel Centro polivalente Monsignor Gustavo Britti, in via Rio Sparto a Pescara, dal 30 dicembre scorso. È il bilancio del primo mese di accoglienza, reso noto dall’assessore comunale alle Politiche sociali Antonella Allegrino che ha allestito la struttura di prima accoglienza, per ospitare i bisognosi nei giorni più rigidi di questo inverno, in collaborazione con l’assessore Gianni Teodoro che ha messo a disposizione i locali, nonché gli agenti della Polizia municipale e gli operatori della Protezione civile: «È una sperimentazione – precisa l’assessore Allegrino – che andrà avanti fino alla fine di febbraio e che ha dato risultati molto positivi, visto che non ci sono più persone che dormono in strada. Il centro è diventato un punto di riferimento per i senza tetto presenti sul territorio, che hanno avuto modo di usufruire di questa possibilità, su invito delle associazioni di volontariato che ci stanno affiancando in questa esperienza e che sono attive con le unità di strada».
Associazioni come On the road, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità di Sant’Egidio, Scout, Ordine di Malta, Emozioni, Pea (Psicologi emergenza Abruzzo), oltre ai volontari Aristide Ricci e Michel Janssens – un ex senzatetto -, che gestiscono il Centro Britti ogni giorno dalle 19 alle 9 del mattino seguente. A quell’ora, gli ospiti fanno colazione, grazie ai prodotti forniti dal Banco alimentare e dalle parrocchie di San Gabriele e Santa Lucia.
Operatori e volontari che hanno promosso la struttura: «È sicuramente una delle più funzionali degli ultimi anni – osserva Massimo Ippoliti, di On the road -, visto che sono state fatte solo piccole sperimentazioni di dormitori di emergenza. Il Britti è un luogo ideale e c’è un clima di grande serenità, anche se le persone hanno vissuto storie molto drammatiche. Penso a Yuri (nomi di fantasia), che ha 30 anni e vive in strada da quando ne aveva 18, vittima di violenza in età adolescenziale, fuggito da casa e vissuto in tante case famiglia dove non è mai riuscito a sviluppare relazioni positive; a Mario, in strada da quasi 30 anni, con problematiche a livello cognitivo o a Domenico, commerciante di grande successo che, nonostante percepisca una pensione discreta, si è abbandonato all’alcol e infine a Ignazio, un senza dimora di 92 anni, un “irriducibile” che vuole sempre dormire in strada e che ha accettato, finalmente, di dormire al Britti, Attraverso questa esperienza si è anche consolidata la collaborazione tra le associazioni che assistono abitualmente chi vive in strada».
E c’è anche chi pensa a questo spazio come centro di accoglienza permanente: «L’ideale – propone Daria Secchiatti, della Comunità di Sant’Egidio – sarebbe lasciare operativa la struttura per tutto l’anno. All’inizio la conoscevano in pochi, poi il numero di persone è aumentato gradualmente. Ne abbiamo parlato anche noi, negli incontri di preghiera con i senza tetto, che teniamo ogni lunedì nella Cattedrale di San Cetteo».
Un dormitorio, che rappresenta un’alternativa funzionale al dormitorio Caritas: «I senza dimora – racconta Luca Fortunato, della Comunità Papa Giovanni XXIII – hanno trovato un punto di riferimento. Una persona come Giuseppe, che si rifugia da anni nella stazione di Montesilvano e che fa fatica a stare con gli altri, vive questo spazio come se fosse la sua casa ed è felice di stare qui». Hanno allietato le serate dei senza fissa dimora vari artisti, tra cui il cabarettista N’duccio, il sassofonista Piero Delle Monache, la regista Federica Vicino e i rappresentanti dell’associazione Lo spazio di Sophia.