Casa solidarietà a Montesilvano: erogati 4.500 pasti e assistite 162 persone
"In questo tempo di Natale - annuncia don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana - vogliamo essere particolarmente vicini alle persone che accogliamo con alcuni momenti particolari, come il pranzo che vivremo il 1 gennaio, insieme a tutti i volontari che svolgono abitualmente servizio; anche così proveremo a testimoniare la prossimità e l'amore agli ultimi di Gesù che si fa uomo"
In cinque mesi, dall’inaugurazione dello scorso 5 luglio, la mensa Madre Teresa di Calcutta a Montesilvano – gestita dalla Caritas diocesana – ha erogato 4.500 pasti, mentre l’annesso emporio solidale ha assistito 162 persone.
Questi i primi positivi risultati fatti registrare dalla Casa della solidarietà sorta, al piano terra dell’ex palazzo Artigianluce a Santa Filomena, grazie alla sinergia stretta tra amministrazione comunale, Azienda speciale e Caritas diocesana di Pescara-Penne nel progetto “Alleanza contro la povertà”, finanziato attraverso la partecipazione al bando U.N.R.R.A. del Ministero dell’Interno: «L’emporio della solidarietà e la mensa – commenta Francesco Maragno, sindaco di Montesilvano – non rappresentano solo un luogo dove vengono erogati dei servizi materiali, ma anche un punto di riferimento dove trovare conforto».
Nel dettaglio, per quanto riguarda la mensa dei 4.500 pasti il 71,4% sono stati erogati a persone di nazionalità italiana, mentre il 28,6% a persone di altra nazionalità. Il 47,7% è stato erogato a uomini di nazionalità italiana, il 26,2% di nazionalità straniera; 23,7% sono le donne italiane e 2,4% le donne straniere. Nell’emporio sono 39 gli uomini italiani assistiti, 50 le donne di nazionalità italiana; mentre per gli stranieri il numero delle donne ammonta a 55 e degli uomini a 18. Gli stranieri provengono in maggioranza dal Senegal, con 24 persone, 11 sono originari dell’Albania e 7 del Marocco.
Delle 162 persone, 148 fanno riferimento a nuclei familiari dei quali 104 presentano minori e la maggior parte contano tra i 2 e i 4 componenti. Sono invece 14 gli utenti singoli che hanno avuto accesso all’emporio. Sempre nell’ambito delle persone assistite che si sono rivolte all’emporio e che fanno parte di un nucleo familiare, 73 hanno un’età compresa tra i 36 e i 50 anni; 33 tra i 18 e i 35; 33 tra i 51 e i 65 anni e 9 sono over 65.
Sono moltissime le problematiche che hanno portato le persone a rivolgersi all’emporio. Il 79,5% dei casi presenta problemi di occupazione; il 76,5% vive una condizione di povertà; il 30,2% ha manifestato problemi familiari legati a condizioni di divorzio o separazione; nel 18,5% dei casi invece sussistono problemi di salute; il 13% vive problematiche abitative; infine nel 18,5% dei casi sono stati messi in luce bisogni legati a dipendenze, disabilità, migrazione o problemi di istruzione.
La mensa, che conta 60 posti a sedere, è aperta dal lunedì al sabato dalle 12 alle 13. Possono accedere alla mensa le persone in possesso di un tesserino rilasciato dal Centro di ascolto presente all’interno della struttura. L’emporio solidale è aperto, nel corso di queste festività natalizie, il mercoledì e il venerdì dalle 16 alle 19. L’accesso viene regolato attraverso una tessera punti che permette di fare la spesa in maniera gratuita.
Anche questa tessera viene rilasciata dal Centro d’Ascolto presente nella struttura: «La Casa della solidarietà – ricorda don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana – è un segno concreto della collaborazione feconda tra l’ente pubblico e il terzo settore per essere vicini ai cittadini più fragili. In questo tempo di Natale vogliamo essere particolarmente vicini alle persone che accogliamo con alcuni momenti particolari, come il pranzo che vivremo il 1 gennaio insieme a tutti i volontari che svolgono abitualmente servizio. Anche così proveremo a testimoniare la prossimità e l’amore agli ultimi di Gesù che si fa uomo»
L’invio all’emporio vien fatto tramite le parrocchie e la stretta collaborazione con il tavolo del PIS (Pronto Intervento Sociale) e con i Servizi sociali del Comune: «Siamo consapevoli – conclude il sindaco Maragno – che c’è sempre molto da fare per risolvere le problematiche della povertà. Mi auguro però che sostenendo l’emporio siamo riusciti ad arginare questo triste fenomeno. Il messaggio che vogliamo far passare anche attraverso questa struttura, che si poggia sulla preziosissima collaborazione dei volontari, è che le famiglie in difficoltà non devono perdere la speranza e possono contare sull’aiuto della comunità montesilvanese».