Un aperitivo per sostenere la missione dei francescani in Burkina Faso
"Il Centro medico, nel quale lavorano 70 operatori, è una delle attività più importanti che seguiamo - sottolinea De Lellis -, con alcuni reparti quali il Laboratorio analisi, Radiologia, Pronto soccorso e Maternità mentre a gennaio, grazie ai fondi dell’8x1000, arriverà un container per allestire il nuovo reparto di Chirurgia con tanto di sala operatoria"

Va avanti dal 2001 la missione dei frati conventuali minori, tre appartenenti alla Provincia Abruzzo-Molise e altri tre appartenenti alla Provincia polacca di Varsavia, in Burkina Faso che, tra le altre cose, ha permesso di aprire il Centro medico “San Massimiliano Kolbe”, gestito in collaborazione con i medici dell’associazione Emergenza sorrisi: un punto di riferimento per la salute 150 mila persone.
Per continuare a garantirne il funzionamento e l’ampliamento, con l’apertura di altri reparti a partire da quello fondamentale di Malattie infettive, i frati hanno organizzato una raccolta fondi – che avrà luogo sabato 23 dicembre alle 12.15 presso la sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara – invitando tutti ad un Aperitivo di Natale solidale. Non mancheranno le autorità: l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, il sindaco di Pescara Marco Alessandrini e il presidente della Provincia Antonio Di Marco.
Tra gli artefici dell’importante missione spicca l’animatore missionario pescarese, originario di Penne e attualmente in servizio presso il Santuario del Miracolo eucaristico di Lanciano (Chieti), Fra Fabrizio De Lellis che da 16 anni segue questa missione nel Paese africano, uno dei più poveri al mondo: «Tutto nacque – premette – su iniziativa del vescovo emerito di Koudougou monsignor Basile Tapsoba, il quale chiese al nostro ministro generale la presenza dei francescani nella sua diocesi».
Una proposta accolta con entusiasmo dai frati, che proprio nel 2001 aprirono la prima casa convento nel villaggio di Sabou a cui, quattro anni più tardi, si è aggiunto l’affidamento della vicina parrocchia di San Luca con i suoi 30 villaggi circostanti da seguire: «Avevamo iniziato con tre frati – racconta Fra Fabrizio -, ma siccome servivano maggiori forze abbiamo avviato la collaborazione con i frati della Provincia polacca, tra cui l’italiano Padre Giacomo Di Ciano originario di Lanciano».
Grazie a questa sinergia, poco dopo la missione dei frati conventuali ha potuto aprire un secondo convento nella capitale del Burkina Faso Ouagadougou: «Questo – precisa il frate pescarese – è un luogo di formazione, con una casa di postulato frequentata dai ragazzi che vogliono fare esperienza della vita francescana. Inoltre, qui opera un nostro frate che collabora nel processo di alfabetizzazione degli adulti».
Invece a Sabou, oltre al convento, è nato dapprima un Centro di rieducazione alimentare per bambini sulle cui basi, nel 2007, è iniziata la costruzione del Centro medico intitolato a San Massimiliano Kolbe, attualmente diretto dal polacco Fra Tomasz Kret, insignito del premio di miglior centro medico privato confessionale del Burkina Faso su 65 attivi: «È una delle attività più importanti che seguiamo – sottolinea De Lellis -, nella quale lavorano 70 operatori, con alcuni reparti quali il Laboratorio analisi, Radiologia, Pronto soccorso e Maternità mentre a gennaio, grazie ai fondi dell’8×1000, arriverà un container per allestire il nuovo reparto di Chirurgia con tanto di sala operatoria. Ultimamente abbiamo siglato un accordo con lo Stato, che si impegna a inserire una parte del personale».
Ma a Sabou anche in parrocchia c’è molto da fare: «Lì è tutto in mano ai laici – aggiunge il frate francescano -. In ogni parrocchia c’è un catechista, con la propria famiglia, che porta avanti la catechesi e l’evangelizzazione. I nostri frati si recano ad amministrare l’eucaristia mensile». In particolare, sul fronte dell’evangelizzazione, il lavoro svolto dai francescani è molto importante: «Stiamo molto impegnati – ricorda il religioso – anche ad aiutate la gente a superare le credenze magiche, insite nella religione locale. Del resto, la Chiesa qui è presente da oltre un secolo, grazie al lavoro dei padri bianchi, nonostante il Paese sia a maggioranza islamica».
Gli stessi frati, in collaborazione con il Lions club, portano anche avanti il progetto per aprire nuovi pozzi che alimentino le riserve idriche: «Nonché progetti di scolarizzazione – continua il frate quarantaduenne – per permettere ai figli delle famiglie più povere di andare a scuola. Per la maggior parte si tratta di alunni di scuola primaria, ma non mancano quelli della scuola secondaria con qualche ragazzo che arriva all’università».
Anche per questo, lo scorso 5 dicembre i frati conventuali minori abruzzesi e polacchi hanno ricevuto la medaglia al merito di Cavalieri del Burkina Faso, dalle mani del ministro dell’Energia, in presenza del presidente della Repubblica Roch Marc Christian Kaboré.