Comunità Giovanni XXIII contro la tratta: 250 ragazze contattate a Montesilvano
«Un lavoro condotto con sensibilità, attenzione e delicatezza - commenta soddisfatto Francesco Maragno, sindaco di Montesilvano - volto a costruire un rapporto di fiducia che induce le ragazze a confidarsi con i volontari, rivelando i drammi a cui sono costrette e che con il tempo le porta a trovare il coraggio di abbandonare quella non vita per costruirne una degna di tale nome"
Nei primi sei mesi di attività di questo anno, secondo il report periodico elaborato dall’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – impegnata da tre anni sul territorio nel progetto “Contro la Tratta”, volto all’emersione del fenomeno della prostituzione schiavizzante in convenzione con il Comune di Montesilvano – sono state effettuate ben 24 uscite settimanali, riportando 250 contatti totali con donne di età compresa tra i 18 e i 24 anni, di nazionalità prevalentemente nigeriana. Ad ognuna di loro è stato fornito il numero verde antitratta reperibile 24 ore su 24, così da garantire una costante presenza alle vittime contattate dalle unità di strada, composte, da circa 5 volontari. L’introduzione di tale numero ha permesso di creare un canale confidenziale per le richieste di aiuto da parte delle vittime di tratta.
Oltre ai colloqui telefonici sono stati fatti, su richiesta delle ragazze, anche incontri a bassa soglia per dare informazioni sui metodi e sulle possibilità di abbandonare la prostituzione coatta: «Un lavoro condotto con sensibilità, attenzione e delicatezza – commenta soddisfatto Francesco Maragno, sindaco di Montesilvano -, volto a costruire un rapporto di fiducia che induce le ragazze a confidarsi con i volontari, rivelando i drammi a cui sono costrette e che con il tempo le porta a trovare il coraggio di abbandonare quella non vita per costruirne una degna di tale nome».
Nello specifico sono stati effettuati 15 colloqui telefonici e 6 incontri a bassa soglia: «L’attività svolta dall’associazione, che dall’inizio del percorso 3 anni fa ha permesso di salvare 10 ragazze dal racket, allontanandole dai loro sfruttatori, – dichiara Maragno – è davvero preziosa. Le ragazze imparano a fidarsi dei volontari. I risultati sono ancora più importanti anche grazie ad una collaborazione fattiva che si è instaurata con le Forze dell’Ordine, che si sono dimostrate non solo attive nel controllo del territorio, ma particolarmente sensibili».
Nel report infatti è evidenziato come a seguito della denuncia di una vittima che si è rivolta alla squadra mobile della Questura, gli ispettori hanno fornito protezione e assistenza alla ragazza anche nell’avvio delle pratiche dei documenti: «In questo semestre – prosegue il primo cittadino – abbiamo potenziato anche l’attività di controllo dei nostri operatori della Polizia Locale, che da gennaio a giugno hanno elevato oltre 24.500 euro di sanzioni, sia nei confronti dei presunti clienti che violano l’ordinanza che stabilisce il divieto di contrattazione con persone che esercitano l’attività di meretricio, e sia nei confronti delle prostitute. Il fenomeno della prostituzione è molto complesso, ma siamo convinti che l’approccio che viene utilizzato dall’associazione sia quello giusto per dare un aiuto concreto a queste donne vittime del racket».
Oltre all’intervento diretto, l’associazione promuove progetti di sensibilizzazione per diffondere informazioni sul fenomeno tra la cittadinanza. Nel corso del semestre si sono svolti alcuni incontri di formazione con gruppi giovanili parrocchiali, con il seminario diocesano, all’interno di alcune scuole e con gruppi scout.