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“La devozione per Sant’Antonio mi è stata instillata col latte materno”

"Sappiamo molto bene - denota il presule - che chi vuole vivere il Vangelo , chi lo vuole vivere senza se e senza ma, inevitabilmente viene contraddetto. La contraddizione, anzi, è l’autenticità della vita evangelica"

Lo ha rivelato l’arcivescovo Valentinetti, sabato sera, presiedendo la Santa messa di accoglienza delle reliquie di Sant’Antonio di Padova a Montesilvano

L'arrivo delle reliquie di Sant'Antonio di Padova a Montesilvano, accolte dall'arcivescovo Valentinetti

Una nutrita folla di fedeli, sabato sera ha accolto alla porta nord di Montesilvano le reliquie di Sant’Antonio di Padova, il busto dorato contenente una parte di massa corporea e un’ampolla contenente una frammento di costola del santo sacerdote e dottore della Chiesa, accompagnate dai frati conventuali di Padova. Un’iniziativa promossa dalla locale parrocchia che a Sant’Antonio è dedicata, essendo anche il patrono della città adriatica: «Accogliere le reliquie del Santo patrono della nostra città – spiega il parroco don Antonio Del Casalesignifica farci mettere tutti sulla strada della santità, incamminarci sulla strada della santità che oggi vuole essere quella che ci accompagna nella nostra parrocchia».

Francesco Maragno, sindaco di Montesilvano

Infatti, è stata una solenne processione presieduta dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti a trasferire le reliquie sul sagrato della parrocchia di Sant’Antonio, attraversando Corso Umberto, via Roma e sostando in piazza Diaz – sotto il Municipio – per il saluto della autorità rappresentate dal sindaco di Montesilvano: «Saluto e ringrazio l’arcivescovo Valentinetti – afferma Francesco Maragno -, per aver reso possibile questa giornata speciale, indimenticabile per la città e per la sua comunità. Anche vedere il riscontro della partecipazione della gente, è una cosa che ci fa davvero piacere. Questa è una giornata storica per la nostra città e cade in suo un momento particolarmente difficile. Questa settimana abbiamo inaugurato la mensa e l’emporio della Caritas, che diventeranno un punto di riferimento per tutta Montesilvano».

Successivamente, dopo l’arrivo in parrocchia, è stato l’arcivescovo Valentinetti a presiedere la Santa messa d’accoglienza: «Ho la grande gioia di accogliere in diocesi – sottolinea il presule -, per la seconda volta, le reliquie di Sant’Antonio. I padri conventuali presenti, ricorderanno che qualche anno fa abbiamo accolto queste stesse reliquie a Pescara e questa sera le accogliamo nella chiesa di Sant’Antonio a Montesilvano, non solo perché Sant’Antonio è patrono di questa parrocchia, ma anche perché è patrono di tutta la città».

Un santo, Antonio di Padova, a cui l’arcivescovo è molto legato per motivi affettivi e familiari: «Se io sono credente – rivela l’arcivescovo di Pescara-Penne -, se sono stato fatto cristiano, se sono stato educato alla fede, se sono stato educato alla vocazione sacerdotale, lo devo a una mia vecchia zia – cieca – che è vissuta con la mia famiglia da sempre e aveva una devozione fortissima nei confronti di Sant’Antonio. Per cui, l’amore per Sant’Antonio mi è stato instillato, oserei dire, con il latte materno perché mentre mi venivano date le nozioni della fede, mi veniva instillata nel cuore la devozione a questo grande santo».

Un santo taumaturgo: «Si dice – ricorda monsignor Valentinetti -, la tradizione dice, che faccia 13 miracoli al giorno. Io non so se questo è vero, ma i frati conventuali ce lo possono confermare. Sant’Antonio è stato un grande evangelizzatore, un grande predicatore, un grande dottore della Chiesa e un grande amico dei poveri – amicizia a cui si deve la distribuzione del pane nel giorno della sua festa».

Il busto dorato di Sant’Antonio contenente una reliquia della massa corporea

Dunque, Sant’Antonio ebbe la vocazione e la capacità di partire alla sequela di San Francesco, incarnando il Vangelo fino in fondo: «E sappiamo molto bene – denota il presule – che chi vuole vivere il Vangelo, chi lo vuole vivere senza se e senza ma, inevitabilmente viene contraddetto. La contraddizione, anzi, è l’autenticità della vita evangelica. Se manca la contraddizione, vuol dire che – molto probabilmente – non c’è autenticità. L’autenticità c’è quando c’è, oserei dire, il sigillo della contraddizione che è quasi un marchio a fuoco, il quale rende ancora più bella la testimonianza dell’amore al Signore. Ma questo perché Cristo stesso è stato contraddetto».

Parlando degli appuntamenti inseriti nell’ambito della peregrinatio delle reliquie, presenti nella parrocchia di Sant’Antonio fino a giovedì mattina, dopo la catechesi 2.0 tratta dal Cantico dei cantici – curata domenica sera da don Cristiano Marcucci – e l’oratorio sacro curato ieri sera dal Coro liturgico Pro Sancitate, questa sera ci sarà – in piazza Suor Cristina Zecca alle ore 21.15 – ci sarà il concerto dei The original Newport gospel singers che concluderà la giornata dedicata ai giovani.

Domani sarà il giorno clou con, alle 19.30, la Santa messa – nella piazza antistante la chiesa – con la partecipazione degli appartenenti alle Forze armate, alle Forze dell’ordine e alle associazioni di volontariato. Alle 20.30 il santo benedirà la città visitando, in successione, le parrocchie di San Raffaele, Beata Vergine Maria del Carmelo, San Michele Arcangelo, Santi Innocenti Martiri, Beata Vergine Maria Madre della Chiesa, San Giovanni Bosco e San Giovanni apostolo (attraversando il lungomare). Infine, dalle 23 alle 6 seguirà la veglia notturna di preghiera, quindi il ritorno delle reliquie a Padova.

About Davide De Amicis (4544 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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