Sacro Cuore e Ramadan: “Coincidenza provvidenziale per costruire ponti, non barriere”
"È facile - osserva l'arcivescovo Valentinetti - tacciare i musulmani di violenza, estremismo e fondamentalismo, ma nono sono tutti così. Ma non ricordiamo quando anche noi, come cattolici e cristiani, nei secoli bui siamo stati fondamentalisti? Non ricordiamo quante volte, purtroppo, nel nome di un Dio che non era certamente il Dio dell’amore, abbiamo pensato che fosse possibile uccidere un fratello?"

Ha destato molte polemiche sui social network l’iniziativa del movimento cattolico dei Focolari che, insieme alla Comunità di Sant’Egidio, venerdì al tramonto ha incontrato la comunità musulmana pescarese – davanti al Centro islamico di via Caravaggio -, per vivere insieme un momento di condivisione e preghiera in occasione della chiusura del Ramadan, il mese di digiuno dei musulmani.
Un’iniziativa che è stata vista come fumo negli occhi da parte di alcuni fedeli cattolici, perché compiuta nello stesso giorno in cui la Chiesa ha celebrato il Sacro Cuore di Gesù. Una polemica che non è passata inosservata agli occhi dell’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, da sempre promotore del dialogo interreligioso e sostenitore dell’incontro di venerdì tra cattolici e musulmani – al quale hanno partecipato anche il direttore della Pastorale ecumenica diocesana don Achille Villanucci, l’imam di Orsogna Mostafa Benouara, l’imam del Centro islamico di Teramo Mustapha Batzami e l’assessore comunale al Sociale Antonella Allegrino: «Provvidenzialmente – afferma il presule – il giorno del Ramadan è caduto in coincidenza con il Sacro Cuore di Gesù. Una solennità, quest’ultima, sicuramente ricordata da coloro che hanno partecipato all’incontro con la comunità musulmana, in quanto cristiani molto attenti, fedeli e capaci di incarnare con il loro gesto la dimensione dell’amore universale di Cristo, che costruisce ponti, fa dialogare, non costruisce barriere. Quella del Sacro Cuore di Gesù, è sempre stata la solennità in cui la liturgia e la Chiesa, maggiormente, hanno messo in evidenza l’amore incondizionato di Cristo il quale ha lasciato che il suo petto si squarciasse, cosicché da esso il suo amore potesse raggiungere ogni uomo sulla faccia della terra».
Del resto il cristiano, secondo monsignor Valentinetti, è colui che è sempre aperto alla disponibilità, anche quando gli altri dicono il contrario: «Perché è facile – osserva – tacciare i musulmani di violenza, estremismo e fondamentalismo, ma nono sono tutti così. Ma non ricordiamo quando anche noi, come cattolici e cristiani, nei secoli bui siamo stati fondamentalisti? Non ricordiamo quante volte, purtroppo, nel nome di un Dio che non era certamente il Dio dell’amore, abbiamo pensato che fosse possibile uccidere un fratello?».
Tra l’altro, tornando all’incontro di venerdì, è altrettanto importante ricordare i carismi che lo Spirito Santo ha suscitato in occasione del Concilio Vaticano II: «Con la nascita – sottolinea l’arcivescovo di Pescara-Penne – di tanti gruppi, associazioni e movimenti. I Focolari sono un segno di questo amore universale. Basta ricordare l’opera della fondatrice Chiara Lubich, una donna che ha tessuto rapporti con tutte le religioni del mondo riuscendo a far vivere l’ideale dell’amore, anche all’interno di religioni le quali apparentemente potevano non essere così aperte a questa logica che viene dal cuore di Gesù».
Per tutte queste ragioni, l’arcivescovo Valentinetti ha ritenuto opportuno prendere nettamente le distanze dalla minoranza di fedeli autori dell’attacco: «Polemiche stupide – aggiunge stigmatizzando l’accaduto – che girano sui social, utilizzati sempre più per brandire un bastone e non per realizzare incontri di vero amore».
Del resto, sono stati gli stessi focolarini a spiegare il senso dell’incontro: «Abbiamo voluto riprendere l’invito rivolto da Papa Giovanni Paolo II nel 2001 – spiega Gianluca De Santis, portavoce pescarese del movimento dei Focolari -, che nell’ultimo venerdì di Ramadan aveva chiesto ai cattolici di digiunare insieme agli amici musulmani. Un’opportunità per noi e per loro, una comunità integrata di persone che vivono e lavorano da tempo a Pescara con i loro figli che frequentano le nostre stesse scuole, che ci spingono a continuare questo dialogo per scoprire come la fratellanza universale sia l’obiettivo per tutti noi».
Lo ha confermato Bekim Kurtishi, rappresentante del Centro islamico di Via Caravaggio che, settimanalmente, raduna musulmani da Pescara, Montesilvano, Torre de’ Passeri, Città Sant’Angelo e non solo: «Per noi – conclude – questa festa aperta alla comunità cristiana, è stata il segno tangibile di una condivisione di valori umani e religiosi».
E l’impegno verso il dialogo interreligioso tra cristiani cattolici e musulmani, prosegue anche a livello regionale: «Abbiamo costituito – conclude De Santis – delle piccole commissioni di dialogo miste, formate da coppie di entrambe le religioni, a Lanciano, Vasto e Campobasso per condividere i rispettivi percorsi di vita».
bisogna provare ad annucniare ai fratelli mussulmani la verità a loro negata.
“21Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. 22Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. 23Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.”
Prima lettera di Giovanni, cap.2
Questo non è vero amore.
Se io amo davvero il mio fratello islamico, allora gli annuncerò Gesù, l’unica Via Veritò e Vita. Gesù è uvero uomo e vero Dio e non un profeta.
Poi lui deciderà, ma io DEVO ANNUNCIARLO.