Garante infanzia: “25.846 minori non accompagnati giunti in Italia nel 2016”
L’Istat, tra l’altro, ha calcolato che nel 2015 in Italia 1,1 milioni di minori vivono in condizione di povertà assoluta, ossia nell’impossibilità di avere accesso a un paniere di beni e servizi che, nel contesto italiano e per una determinata famiglia, è considerato essenziale per uno standard di vita minimamente accettabile: "Tutti i bambini devono essere ricchi in egual misura – sottolinea la Garante Albano – e la lotta alla povertà rappresenta una sfida da vincere per garantire l’uguaglianza, nella consapevolezza che la povertà dei bambini di oggi si trasformerà nella povertà degli adulti di domani"
Sono 25.846 i minorenni arrivati in Italia da soli nel corso del 2016, dopo viaggi pieni di insidie e di pericoli, fuggiti da guerre e povertà, senza adulti di riferimento e in condizione di particolare vulnerabilità e fragilità. Un aumento vertiginoso del 45,7%, rispetto all’anno precedente.
È quanto evidenziato dalla Relazione annuale 2016 dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, presentata ieri a Montecitorio dalla Garante Filomena Albano alla presenza della presidente della Camera Laura Boldrini: «Ho rivolto l’azione dell’Autorità ai vulnerabili tra i vulnerabili – spiega la Albano -. Tra di essi i minori non accompagnati, bambini e adolescenti tre volte fragili, perché minori, soli e stranieri».
L’assenza di una rete parentale, si legge nella relazione, espone questa tipologia di minorenni, oltre al rischio di marginalità sociale, ad un alto rischio di sfruttamento: «Per questo – aggiunge ancora la relazione – è necessario garantire loro non solo l’accoglienza ma anche una effettiva tutela legale, linguistica e culturale, con una adeguata assistenza psicologica ed un percorso che consenta di rielaborare l’esperienza vissuta. L’esigenza di strutturare il sistema italiano di accoglienza e di tutela di questi bambini e ragazzi si è tradotta nell’approvazione della legge n. 47/2017 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati».
Un segnale, quest’ultimo, di avanzamento sul fronte dei diritti che adesso è necessario tradurre in termini concreti: «Il tutore è una figura importante – sottolinea la Garante per l’infanzia e l’adolescenza – che si pone l’obiettivo di incarnare una nuova idea di tutela legale. Non solo rappresentanza giuridica, ma figura attenta alla relazione con i bambini e i ragazzi che vivono nel nostro Paese senza adulti di riferimento, capace di farsi carico dei loro problemi ma anche di farsi interprete dei loro bisogni. Privati cittadini, adeguatamente selezionati e formati e guidati dalla volontà di vivere una nuova forma di genitorialità sociale e di cittadinanza attiva. Un nuovo ruolo per l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e per i garanti regionali e delle province autonome, che avranno cura di selezionare e formare i tutori inseriti in elenchi istituiti presso il Tribunale per i minorenni».
L’Istat, tra l’altro, ha calcolato che nel 2015 in Italia 1,1 milioni di minori vivono in condizione di povertà assoluta, ossia nell’impossibilità di avere accesso a un paniere di beni e servizi che, nel contesto italiano e per una determinata famiglia, è considerato essenziale per uno standard di vita minimamente accettabile: «Accanto alla povertà materiale – informa la relazione – si registrano allarmanti casi di povertà educativa, direttamente correlata a quella economica delle famiglie e che rischia di perpetuarsi da una generazione all’altra, come in un circolo vizioso. La povertà, è anche povertà affettiva e di relazioni, che crea esclusione».
Per questo, secondo la relazione, l’investimento educativo contribuirebbe non solo a interrompere le catene intergenerazionali della povertà, ma agirebbe in senso preventivo rispetto all’evolversi in forme di disadattamento e di devianza: «Tutti i bambini devono essere ricchi in egual misura – sottolinea la Garante Albano – e la lotta alla povertà rappresenta una sfida da vincere per garantire l’uguaglianza, nella consapevolezza che la povertà dei bambini di oggi si trasformerà nella povertà degli adulti di domani».
In questa direzione sono state avviate misure di contrasto alla povertà che devono essere seguite nella attuazione pratica: sostegno inclusione attiva (Sia) rivolta alle famiglie con figli di minore età; fondo specifico per il contrasto della povertà educativa minorile, reddito di inclusione (Rei): «Compito dell’Autorità garante – conclude la relazione – è di monitorare lo stato di attuazione delle misure adottate».