Dal 2 al 6 giugno torna la festa della Madonna dei sette dolori
"Quest'anno - sottolinea il parroco, Padre Vincenzo - la festa corona anche un lavoro sulla nostra storia, perché abbiamo computerizzato i dati dei battesimi dal 1667 al 1914, un’opera molto importante per restituire memoria alla cittadinanza. Nel libretto dedicato alla Festa c'è poi un pensiero su Maria Santissima e la Riforma protestante, questo in occasione dei 500 anni dalla Riforma. Una scelta che arriva da alcuni scritti di Martin Lutero dedicati alla Madonna che è madre di Dio e anche della Chiesa e che nel caso della Madonna dei Sette Dolori, è anche protettrice della diocesi e della città"

Tutto pronto per la festa della Basilica della Madonna dei Sette Dolori, che si celebrerà da venerdì 2 giugno a lunedì 6 con un programma ricco di appuntamenti ed eventi religiosi e civili. Ieri, a Pescara, la presentazione in Comune: «Presentiamo la festa parrocchiale ormai cittadina e diocesana da tantissimi anni – esordisce Francesco Pagnanelli, presidente del Consiglio Comunale –. Lo facciamo con una conferenza che intende rimettere al centro le feste patronali in quanto feste identitarie, eventi di aggregazione culturale e sociale delle città».
È questa una festività molto sentita dai fedeli, valorizzata da un programma importante: «Scanditi e di grande emozione – annuncia Pagnanelli – saranno gli appuntamenti religiosi, che sono storicamente molto partecipati, dall’esposizione della statua che si terrà venerdì alle ore 18 presso la Basilica, alla messa e processione di domenica».
Si terrà infatti domenica alle 17.30 la Santa messa presieduta dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, seguita alle 18.30 dalla processione della statua della Madonna attraverso le maggiori vie di Pescara colli. L’indomani, alle 18.30, sarà invece il padre provinciale dei Frati cappuccini Nicola Galasso a presiedere la liturgia eucaristica.
Infine, martedì 6 giugno alle 18.30 ci sarà la messa conclusiva seguita dalla reposizione della statua della Madonna dei sette dolori: «È una festa che si radica nella storia di Castellamare Adriatico dal 1757 – ricorda Padre Vincenzo Di Marcoberardino, parroco della Basilica mariana pescarese -, quando il vescovo di allora consacrò la chiesa della Madonna dei Sette dolori e ordinò che venisse celebrata ogni anno in tale ricorrenza una festa. La consacrazione avvenne il 30 maggio, giorno della Pentecoste di quell’anno, e poi la festa venne spostata alla prima domenica di giugno».
La celebrazione è legata dunque alla consacrazione della chiesa: «Quest’anno – sottolinea il parroco – corona anche un lavoro sulla nostra storia, perché abbiamo computerizzato i dati dei battesimi dal 1667 al 1914, un’opera molto importante per restituire memoria alla cittadinanza. Nel libretto dedicato alla Festa c’è poi un pensiero su Maria Santissima e la Riforma protestante, questo in occasione dei 500 anni dalla Riforma. Una scelta che arriva da alcuni scritti di Martin Lutero dedicati alla Madonna che è madre di Dio e anche della Chiesa e che nel caso della Madonna dei Sette Dolori, è anche protettrice della diocesi e della città».
Per quanto concerne il programma civile sarà, come sempre, importante lo spazio riservato alla musica: «Per l’intrattenimento che accompagna la festa – annuncia il presidente del Consiglio Comunale di Pescara -, l’evento di punta sarà il concerto di Dodi Battaglia, membro storico dei Pooh, che si sono appena sciolti. Una presenza che apre i confini della festa a chi viene da fuori Pescara».
Una festività che da quest’anno è rientrata ufficialmente nel calendario degli eventi dell’amministrazione comunale: «Presentiamo una delle feste religiose maggiori della città – aggiunge Giacomo Cuzzi, assessore comunale ai Grandi eventi -, da salutare con favore anche lo sforzo organizzativo del Comitato e della gente che da sempre la sostiene. Sono tre le grandi feste che abbiamo e che interessano zone non del tutto centrali, Colli, San Cetteo e Sant’Andrea. Un segno, questo, dell’importanza della città diffusa che stiamo cercando di sottolineare con ogni evento e progetto. L’invito è dunque a partecipare numerosi».