Domani sulle strade di Pescara 40 attori rappresenteranno la Via Crucis
"Seguendo l’invito di Papa Francesco a uscire - spiega il parroco -, con la Via Crucis abbiamo voluto farlo concretamente sperando di attirare l’attenzione e la partecipazione di coloro che a una celebrazione del genere non sono mai stati. Persone che magari ignorano perfino l’arrivo della Pasqua e che, invece, questa volta potranno incontrare il mistero della morte e della risurrezione di Gesù"

Andrà in scena domani sera, alle 19.30 nello scenario ricostruito in piazza Duca degli Abruzzi e via Cavour a Pescara, la sacra rappresentazione della Via Crucis a cura dell’associazione Vides Pescara onlus diretta da Ivana Zuccarini, in collaborazione con la parrocchia della Beata Vergine Maria del Rosario.
Per l’occasione, dunque, verrà spenta l’illuminazione pubblica per accendere quella della fiaccole e verrà chiusa la sede stradale, per dar modo ai 40 attori volontari del Laboratorio teatrale “Le carriole” diretti dal regista Oliver Zimuel di inscenare le quindici stazioni della Via Crucis: «Una rappresentazione – spiega don Rodolfo Soccio, parroco della Beata Vergine Maria del Rosario – che non sarà soltanto teatrale, ma liturgica. Infatti, per ogni stazione verrà proclamato il brano biblico di riferimento, seguito dalla meditazione in vernacolo scritta dal poeta Guido Antonioli».
Ad accompagnare attori e figuranti saranno poi altri 40 elementi, composti dai cori Beato Nunzio di Pescara e Polyphonia di Spoltore diretti dal maestro Gianni Golini sulle musiche di Giuseppe Di Leo.
Questa sacra rappresentazione della Via Crucis, dopo l’esperienza di Montesilvano, arriva per la prima volta all’esterno della parrocchia della Beata Vergine del Rosario di Pescara, con l’importante obiettivo di dar vita a un annuncio evangelico attraverso i linguaggio dell’arte, della cultura e della musica: «Seguendo l’invito di Papa Francesco a uscire – conclude il parroco -, con la Via Crucis abbiamo voluto farlo concretamente sperando di attirare l’attenzione e la partecipazione di coloro che a una celebrazione del genere non sono mai stati. Persone che magari ignorano perfino l’arrivo della Pasqua e che, invece, questa volta potranno incontrare il mistero della morte e della risurrezione di Gesù».