“Iniziamo la Quaresima facendo spazio al Signore, evitando le tentazioni”
"Abbiamo bisogno di fare spazio nella nostra interiorità - esorta monsignor Valentinetti -, nel nostro cuore, altrimenti la tentazione di mettere in evidenza la nostra qualità sarà facile. Anzi, ci fa anche piacere quando qualcuno ci dice “Ma tu sei una persona di carità, ma tu sei un uomo di preghiera, ma tu sei una persona che fa penitenza, che fa digiuno”. Attenti fratelli, perché questa è la cosa peggiore che ci possa capitare, in quanto il demonio si può vestire da angelo di luce facendoci acconsentire a tre tentazioni: il piacere, il possedere e il potere"

Con il rito delle imposizioni delle Ceneri, ieri, anche le parrocchie pescaresi hanno celebrato l’inizio della Quaresima. In particolare, l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti ha presieduto la liturgia eucaristica presso la Cattedrale di San Cetteo a Pescara: «Con questa solenne liturgia – esordisce il presule – iniziamo il cammino della Quaresima. Un cammino che ci prepara ad entrare nel mistero della Pasqua, del Cristo risorto dai morti».
La Pasqua, un evento che l’arcivescovo ha accostato al Natale: «Così come a Natale – spiega – celebriamo la luce che vince sulle tenebre, il giorno di Natale è quello in cui il sole a riprendere il suo corso verso un giorno più chiaro e una notte sempre più breve, anche la Pasqua celebrata nella primavera ci fa contemplare la vita nuova, il Cristo vivente che rinnova tutte le cose e ogni creatura. Germogliano i fiori, gli alberi si risvegliano per dare i loro frutti e finalmente il grano comincia a biondeggiare. Così come la natura si sveglia in questo tripudio di bellezza, Cristo risorto dai morti trionfa e dà vita nuova a tutta l’umanità».
Dunque ci apprestiamo ad entrare nella Quaresima, il periodo in preparazione alla Pasqua lungo 40 giorni, introdotti dall’esortazione della seconda lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi “Vi supplichiamo in nome di Cristo, lasciatevi riconciliare con Dio”: «Non siamo noi – sottolinea monsignor Tommaso Valentinetti – che ci riconciliamo con Lui, ma è Lui che si vuole riconciliare con noi. È lui che ci offre per primo la sua riconciliazione, che per primo ci viene in contro. Non “voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”. Dunque la Quaresima ci tocca, perché non è nostra proprietà ma è proprietà di Dio essendo, forse, il tempo liturgico più importante dell’anno. Ci tocca, ci arriva al cuore, ci penetra dentro e ci sorprende».
Questo perché dopo il tempo ordinario, che va dal Natale alla Pasqua al Mercoledì delle Ceneri passando attraverso la grande festa del Carnevale, ci raggiunge d’improvviso la Quaresima che vuole farci fare un cammino di riconciliazione: «Ma è il Signore – puntualizza l’arcivescovo di Pescara-Penne – che ce lo offre. Il cammino di riconciliazione è ben delineato in maniera chiara nelle pagine del Vangelo e si concretizza nell’applicazione di tre azioni, ovvero la preghiera, il digiuno e l’elemosina. Ma queste tre azioni devono essere compiute senza essere sbandierate».
Infatti il Vangelo parla di preghiera in segreto, di digiuno ben curati nel corpo e di elemosina non sapendo la destra cosa fa la sinistra: «Perché tutto questo non debba essere sbandierato – ammonisce l’arcivescovo Valentinetti – abbiamo bisogno di fare spazio nella nostra interiorità, nel nostro cuore, altrimenti la tentazione di mettere in evidenza la nostra qualità sarà facile. Anzi, ci fa anche piacere quando qualcuno ci dice “Ma tu sei una persona di carità, ma tu sei un uomo di preghiera, ma tu sei una persona che fa penitenza, che fa digiuno”. Attenti fratelli, perché questa è la cosa peggiore che ci possa capitare, in quanto il demonio si può vestire da angelo di luce facendoci acconsentire a quelle tre tentazioni di cui ci parlerà il Vangelo domenica».
Si tratta delle tentazioni del piacere, del possedere e del potere: «Sì – approfondisce il presule -, perché un’elemosina fatta male può corrispondere alla tentazione del possedere. Un digiuno fatto male, può corrispondere alla tentazione del piacere e una preghiera fatta solo per essere visti, può essere corrispondente alla tentazione del potere. E allora, cari fratelli e sorelle, iniziamo questa Quaresima ma facciamo spazio al Signore, facciamo spazio al Lui solo, facciamolo entrare nella nostra vita perché ce lo ha detto Gioele “Lavatevi il cuore, non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perché è misericordioso, pietoso, lento all’ira e grande nell’amore”».
E allora tutta l’assemblea solenne, bambini, fanciulli, sposi, spose e sacerdoti, è chiamata a mettersi in cammino per incontrare, realmente, decisamente e fortemente, il Signore: «Faremo penitenza, farete elemosina, farete digiuno, farete preghiera? – s’interroga monsignor Valentinetti – Forse sì, ma accogliamo anche le penitenze della vita. Chissà quanta fatica nella nostra esistenza, qualche malattia, qualche dolore, qualche dispiacere, qualche difficoltà economica. Rimaniamo legati a ciò che la Quaresima ci chiede, ma facciamo anche sì che gli eventi e le situazioni della vita, della nostra esperienza quotidiana, siano filtrati dalla fede affinché diventino un’ablazione perfetta presentata al Signore, per amore e obbedienza alla Sua parola».
Al termine della liturgia eucaristica è stato, infine, ricordato l’appuntamento dal 6 al 10 marzo prossimi, alle ore 21 presso il Santuario della Divina Misericordia di Pescara (Chiesa del Sacro Cuore), con gli esercizi spirituali rivolti a tutti fedeli, predicati dall’arcivescovo Valentinetti.