Caritas: “In Italia 51 mila senza fissa dimora in gravi condizioni”
"Metà degli homeless - spiega Linda Laura Sabbadini, già direttore del Dipartimento statistiche sociali e ambientali dell’Istat - finisce in strada per tre ragioni: la separazione dal coniuge o dai figli (63%), la perdita del lavoro(56%) e le cattive condizioni di salute (25%)"

In Italia sono circa 50- 51 mila le persone senza dimora. Il 56% vivono al nord, l’85% sono uomini, il 58% stranieri. Solo a Roma e Milano sono 20 mila, a seguire le presenze maggiori sono a Palermo, Firenze, Napoli, Bologna: «In termini di gravità – esordisce Linda Laura Sabbadini, già direttore del Dipartimento statistiche sociali e ambientali dell’Istat – la situazione è peggiorata ed è cambiato il volto degli homeless».
Il dato è emerso ieri, durante il seminario promosso a Roma da Caritas di Roma, Caritas italiana e Ordine dei giornalisti del Lazio, sul tema “Senza dimora, senza diritti? Tra schemi e stereotipi: quale spazio per una cultura diversa”, in occasione della Giornata internazionale contro la povertà.
La Sabbadini ha precisato che le stime sugli homeless non rientrano in quelle sui poveri assoluti (4,6 milioni), perché sono state fatte con interviste su un campione di 4.864 persone senza dimora in 158 Comuni: «Metà degli homeless – spiega l’esperta – finisce in strada per tre ragioni: la separazione dal coniuge o dai figli (63%), la perdita del lavoro (56%) e le cattive condizioni di salute (25%)».
È aumentata, tra l’altro, l’età media degli stranieri senza dimora, passata da 36,9 a 39,8 anni, mentre quella degli italiani rimane stabile, intorno ai 50 anni. Ed aumenta la durata della permanenza in strada: prima per gli stranieri era in media 1,6 anni, ora 2,2 anni. Per gli italiani è sempre alta: 3,5 anni, questo vuol dire che si riducono le differenze tra stranieri e italiani.
In questo panorama spicca la particolare vulnerabilità delle donne (7000 persone), di 13 mila giovani di cui 1/5 senza lavoro, di 3 mila anziani italiani cronicizzati e 16 mila persone con problemi fisici, di disabilità e dipendenze: «Le persone senza dimora – denuncia Francesco Marsico, responsabile dell’area nazionale di Caritas italiana – non hanno diritti garantiti perché non ci sono politiche pubbliche».
Il fenomeno delle persone senza dimora è drammaticamente urbano: «Siamo passati – sottolinea – da una situazione di povertà temporanea ad una povertà conclamata multidimensionale. Ma per loro non ci sono risorse nazionali, se non quelle erogate dal Fead, il fondo europeo per gli aiuti alimentari. Serve invece un piano nazionale pluriennale di contrasto alla povertà. Su 50-51 mila senza dimora sarebbe possibile, anche se non semplice, fare politiche pubbliche mirate a livello locale e nazionale. Se le Regioni si facessero carico di strategie specifiche, sarebbe già qualcosa».