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Il Consiglio d’Europa dice no all’utero in affitto

"Il Consiglio d’Europa - commenta Alberto Gambino, presidente nazionale dell’associazione Scienza & Vita -, con la decisione di martedì ha rigettato la falsa prospettiva che esista una maternità surrogata altruistica e gratuita. L’idea di una gestazione portata a termine per altri in maniera del tutto disinteressata e senza alcun corrispettivo economico, è smentita dai dati reali della pratica della maternità surrogata, nonché lontanissima dal comune sentire di qualsiasi donna che non ritiene né normale, né ovvio, né possibile consegnare ad un’altra coppia un figlio dopo averlo portato in grembo per nove mesi e fatto nascere"

La decisione, presa martedì dall’Assise europea, ha riscosso il plauso della Federazione europea delle associazioni familiari cattoliche tra cui quelle italiane

La Federazione europea delle associazioni familiari cattoliche (Fafce) plaude alla decisione presa martedì dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa che, in seduta plenaria, ha respinto il rapporto sulla maternità surrogata presentato dalla ginecologa belga Petra De Sutter dal titolo “Diritti umani e problemi etici legati alla surrogacy”: «È stato respinto – scrive Antoine Renard, presidente di Fafce, in un comunicato – un testo molto ambiguo, vago su come proteggere realmente i diritti dei bambini e come combattere la maternità surrogata. I tentativi fatti per legittimare tale pratica non sono riusciti in ogni fase di questo lungo procedimento».

Antoine Renard

Antoine Renard, presidente di Fafce

La decisione presa ieri dal Consiglio d’Europa mette la parola fine a un procedimento complesso iniziato due anni fa. La Federazione accoglie questa decisione come la conferma che le voci dei cittadini e delle ong può essere ascoltato: «È il risultato – sottolinea Renard – di uno sforzo congiunto di molti membri dell’Assemblea e delle voci di varie organizzazioni, che hanno lavorato insieme per attirare l’opinione pubblica su un progetto che avrebbe potuto essere approvato, silenziosamente, aprendo la strada a tutte le forme di maternità surrogata».

Invece, il dibattito che ne è scaturito, ha ribadito che i diritti dei bambini non possono essere separati dalla dignità delle donne e delle altre persone coinvolte nella pratica della maternità surrogata. I risultati delle votazioni sono ora pubblicati on-line e tutti saranno in grado di vedere come i loro rappresentanti a Strasburgo hanno votato su questo importante argomento.

Anche in Italia, le associazioni cattoliche hanno espresso soddisfazione dopo il “no” espresso dall’assise europea: «Il Consiglio d’Europa – commenta Alberto Gambino, presidente nazionale dell’associazione Scienza & Vita e prorettore dell’Università europea di Roma -, con la decisione di martedì ha rigettato la falsa prospettiva che esista una maternità surrogata altruistica e gratuita. La famosa “gestazione per altri” è una teoria molto suggestiva, utilizzata da quanti vogliono rendere legale quello che nei fatti è uno sfruttamento di donne e un commercio di bambini. L’idea di una gestazione portata a termine per altri in maniera del tutto disinteressata e senza alcun corrispettivo economico, è smentita dai dati reali della pratica della maternità surrogata, nonché lontanissima dal comune sentire di qualsiasi donna che non ritiene né normale, né ovvio, né possibile consegnare ad un’altra coppia un figlio dopo averlo portato in grembo per nove mesi e fatto nascere».

Alberto Gambino, presidente di Scienza&Vita

Alberto Gambino, presidente dell’associazione Scienza&Vita

Per il giurista, saggiamente il Consiglio d’Europa ha sbarrato il passo al vero obiettivo della maternità surrogata, ovvero la compravendita di bambini per il tramite dello sfruttamento del corpo femminile: «E non regge nemmeno l’ipotesi – aggiunge Gambino – che il fenomeno vada regolamentato, perché già esiste e prospera nell’illegalità. In primo luogo, seguendo questo falso sillogismo, si dovrebbero allo stesso modo legalizzare tutta una serie di atti contro la legge che vengono compiuti ogni giorno, ma la cui pratica non li rende più leciti. Inoltre, non si può pensare di rendere legale qualcosa che va contro i diritti inviolabili e la dignità della donna e dei bambini, che vengono prima di qualsiasi legge; se così fosse, ciò sarebbe profondamente contrario ai principi e ai fondamenti della democrazia che per essere tale deve porre al centro la protezione e la tutela dei soggetti più fragili e indifesi».

Anche il Forum delle associazioni familiari, è intervenuto mostrando apprezzamento per il no alla maternità surrogata votato dal Consiglio d’Europa: «Non è la prima volta – ricorda Gigi De Palo, presidente del Forum delle famiglie – che le istituzioni europee, i singoli Stati, organizzazioni ed esponenti della cultura e della politica prendono posizione contro l’utero in affitto. Speriamo però che sia l’ultima».

Gigi De Palo, presidente del Forum delle famiglie

Gigi De Palo, presidente del Forum delle famiglie

Così il Forum delle associazioni familiari auspica che la decisione del Consiglio d’Europa, possa dire una parola definitiva per l’affermazione del primato della dignità umana e il rispetto della donna e del figlio, che non possono mai e per nessun motivo essere sfruttati e mercificati: «Guardando al percorso compiuto fin qui – ricorda Vincenzo Bassi, che per il Forum segue le politiche europee – non era bastato il Parlamento europeo in seduta plenaria. Non sono bastati ben quattro “no” del Comitato per affari sociali, salute e sviluppo sostenibile. Non è bastato l’Assise per l’abolizione universale della maternità surrogata, che a febbraio si è riunita nella sede del Parlamento francese. Non sono bastate neppure le prese di posizione di politici, uomini e donne di cultura, leader di associazioni visto che anche personalità del mondo ambientalista, femminista e della sinistra si sono unite a questo coro».

L’associazione, tra l’altro, plaude al ruolo esercitato dalle parlamentari italiane: «Siamo comunque soddisfatti – conclude De Palo – del ruolo esercitato dalle parlamentari italiane di tutti gli schieramenti, supportate dall’azione tempestiva e continua della Federazione europea delle associazioni familiari e dal Forum italiano. La presenza delle famiglie, al cuore delle istituzioni europee, sta crescendo e diventando più qualificata e credibile».

About Davide De Amicis (4550 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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