Senza aiuto pubblico a sviluppo, 314 milioni di persone condannate a povertà
"In un mondo sempre più complesso - osserva Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia -, che deve affrontare crisi interconnesse su molteplici fronti, è vitale che gli aiuti allo sviluppo siano efficaci. Solo così si potranno seriamente affrontare piaghe del nostro tempo, come disuguaglianza, povertà estrema, cambiamenti climatici e migrazione forzata, raggiungendo gli obiettivi di sviluppo sostenibile"
Aumentare gli aiuti allo sviluppo e renderli efficaci, può mettere i più poveri nella condizione di essere cittadini attivi e di influire sulle decisioni che riguardano la loro vita. Non solo. Più aiuti vuol dire anche dare la possibilità ai governi di essere trasparenti e capaci di scegliere la strada migliore per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs).
È quanto emerge dal nuovo rapporto di Oxfam, “Il ruolo degli aiuti nel mondo post 2015”, diffuso in questi giorni a un anno dalla firma dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile. Più di 1 persona su 5 nel mondo – si legge nel Rapporto – vive con meno di 1,48 dollari al giorno beneficiando, complessivamente, solo dell’1% proveniente dalla crescita economica su scala globale. Oltre 1 miliardo di persone, di fatto vengono lasciate fuori dai processi di sviluppo.
I suoi benefici non sgocciolano verso il basso, come sostengono alcune teorie economiche, ma si concentrano “naturalmente” verso la parte alta della piramide sociale, tagliando fuori le comunità più povere: «In un mondo sempre più complesso – osserva Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia -, che deve affrontare crisi interconnesse su molteplici fronti, è vitale che gli aiuti allo sviluppo siano efficaci. Solo così si potranno seriamente affrontare piaghe del nostro tempo, come disuguaglianza, povertà estrema, cambiamenti climatici e migrazione forzata, raggiungendo gli obiettivi di sviluppo sostenibile».
La maggior parte delle persone più povere al mondo, vive in Paesi che nei prossimi 15 anni non saranno in grado di assicurare risorse interne per lo sviluppo. Ecco perché Oxfam evidenzia che in 47 di questi Paesi l’aiuto pubblico rimarrà la principale fonte di finanziamento assieme agli investimenti privati.
In altre parole, si tratta di risorse indispensabili per permettere l’uscita dalla povertà estrema di oltre 314 milioni di persone appartenenti al 20% tra i più poveri del mondo. Gli aiuti pubblici allo sviluppo perciò rimangono fondamentali, nonostante il crescente peso delle di altre fonti di finanziamento quali gli investimenti del settore privato o la mobilitazione di risorse nazionali derivanti dal gettito fiscale.
Per sua natura l’aiuto pubblico allo sviluppo, ha un impatto potenziale che va ben oltre il suo valore economico: «Se indirizzato efficacemente verso aspetti essenziali – salute, cibo, istruzione – può cambiare la vita delle persone. È un volano che libera le persone dalla povertà. D’altro canto – secondo Oxfam – i finanziamenti privati, se ben utilizzati per il giusto scopo, sono importanti per mobilitare le immense risorse che servono a vincere la sfida dello sviluppo sostenibile, ma non possono sostituire finanziamenti pubblici oculati e necessari».