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Migranti: “5.749 deceduti alle frontiere del mondo, servono misure concrete”

"Sì agli investimenti - commenta Oliviero Forti, responsabile Area immigrazione di Caritas Italiana - seri, sostenibili e rispettosi dei diritti umani, come richiesto dal governo italiano nel piano europeo, a patto che siano sostenibili e attenti al rispetto dei diritti umani, senza cadere in scivoloni, come la vicenda dei rimpatri forzati da Ventimiglia al Sudan dei 48 migranti sudanesi lo scorso 24 agosto. La parola d’ordine in tutti i passaggi, dall’accoglienza all’integrazione deve essere equilibrio. Altrimenti tutto diventa un problema ingestibile"

Lo ha dichiarato ieri Loris De Filippi, presidente di Medici senza frontiere, presentando un report in concomitanza con l’adozione della Dichiarazione Onu di New York

Migranti in attesa di soccorso

«Nonostante alcuni spunti incoraggianti, la bozza della Dichiarazione di New York è troppo vaga, non ha l’urgenza necessaria a migliorare davvero le vite di rifugiati e migranti ed è lontana da ogni reale volontà di affrontare questa gravissima crisi globale».

Loris De Filippi, presidente di Medici senza frontiere

Loris De Filippi, presidente di Medici senza frontiere

Lo ha dichiarato ieri Loris De Filippi, presidente di Medici senza frontiere, a proposito della bozza di documento su cui ieri all’Onu hanno discusso e riflettuto nel vertice sulle migrazioni di New York, anche alla presenza del presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi. L’Assemblea Generale dell’Onu ha dunque adottato un documento, durante il Summit a Palazzo di Vetro, che contiene una serie di principi e impegni da parte degli Stati e costituirà la base per arrivare alla firma di un Global Compact entro il 2018, un trattato che indichi come affrontare la crisi migratoria.

Ma intanto, secondo il report di Msf diffuso sempre ieri dal titolo “Reality Check. Come stanno le cose”, soltanto nell’ultimo anno 5.749 persone sono decedute alle frontiere di tutto il mondo: «La realtà testimoniata dalle nostre équipe – prosegue De Filippi – è che quegli stessi Paesi che partecipano al Summit, sono già oggi responsabili della violazione dei principi espressi nel documento conclusivo.  Sappiano quei leader, che la sofferenza e il dolore che milioni di persone in fuga vivono ogni giorno non possono essere né cancellati né leniti da parole retoriche o semplici discorsi di circostanza. Occorrono misure concrete e visionarie, impegni audaci e forse impopolari, volontà concreta di cambiamento. Occorre che dicano in modo chiaro se davvero intendono fare ciò che serve, oppure se sono pronti ad accettare fino in fondo il prezzo del loro fallimento e del loro cinismo: più sofferenza, più dolore, più ingiustizia».

Oliviero Forti, responsabile area immigrazione Caritas Italiana

Oliviero Forti, responsabile area immigrazione Caritas Italiana

Intanto, sul tema immigrazione interviene anche il responsabile dell’Area Immigrazione di Caritas Italiana Oliviero Forti, intervistato dall’agenzia di stampa Sir, promuovendo la proposta del Governo italiano all’Europa relativamente alla possibilità di fare investimenti in Africa: «Sì agli investimenti – commenta – seri, sostenibili e rispettosi dei diritti umani, come richiesto dal governo italiano nel piano europeo, a patto che siano sostenibili e attenti al rispetto dei diritti umani, senza cadere in scivoloni, come la vicenda dei rimpatri forzati da Ventimiglia al Sudan dei 48 migranti sudanesi lo scorso 24 agosto. La parola d’ordine in tutti i passaggi, dall’accoglienza all’integrazione deve essere equilibrio. Altrimenti tutto diventa un problema ingestibile».

Tra l’altro, da oggi al 23 settembre Caritas italiana organizza, alla frontiera tra Italia, Austria e Slovenia, un viaggio studio per verificare la situazione in quell’area, con rappresentanti di tutte le Caritas coinvolte: «L’Italia – conclude Forti – è l’unico Paese ad non aver chiuso le frontiere. Chiederemo anche agli Paesi di abbattere questi muri, essere più solidali ed aiutare l’Italia e la Grecia nel grande sforzo di accoglienza che stanno compiendo».

About Davide De Amicis (4544 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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