“Tutti possiamo diventare vittime o carnefici di schizofrenia da social”
"Serve - avverte Padula - una vera e propria alleanza educativa che impegni famiglia, scuole, associazioni e media nella creazione di una cittadinanza mediale, con diritti e doveri, responsabile e capace di discernimento autentico. Solo così si potrà contribuire ad evitare altre vicende tragiche come quella di Tiziana"

«La vicenda del suicidio di Tiziana Cantone evidenzia come la responsabilità personale sia sempre più sfumata e indipendente dalla nostra presenza online o offline».
Lo ha sottolineato ieri Massimiliano Padula, presidente dell’Aiart (Associazione spettatori onlus), l’associazione di ispirazione cattolica che educa e tutela gli utenti dei media, commentando il drammatico gesto compiuto dalle trentunenne campana nell’incapacità di sopportare ulteriormente la pesantissima gogna mediatica, subita da oltre un anno, provocata dalla diffusione sul web di un suo video “hot” girato con il suo stesso consenso: «È emblematico – osserva Padula – di come tutti noi possiamo diventare vittime o carnefici di una vera e propria schizofrenia da social. Vittime, come la ragazza napoletana che ha sottovalutato ciò che stava facendo. Carnefici, come l’autore del video e le migliaia di utenti del web che lo hanno visualizzato, replicato, deriso e parodiato in modo incosciente. E continuano a farlo anche adesso che Tiziana non c’è più».
Secondo il presidente dell’Aiart, inoltre, dare la colpa al web non fa altro che esimerci dalle nostre responsabilità: «La rete e i suoi spazi infiniti – aggiunge – altro non sono che traslato dei nostri valori, delle nostre intenzioni, dei nostri vizi».
Per questo, a suo dire, è necessario educarci medialmente, prendere coscienza cioè dei rischi e delle derive che la Rete può determinare: «Serve – conclude il presidente dell’Aiart – una vera e propria alleanza educativa che impegni famiglia, scuole, associazioni e media nella creazione di una cittadinanza mediale, con diritti e doveri, responsabile e capace di discernimento autentico. Solo così si potrà contribuire ad evitare altre vicende tragiche come quella di Tiziana».