Ludopatia: “Fermatevi prima di perdere il controllo e chiedete aiuto”
Tutto comincia con una piccola vincita: «Una vincita casuale - osserva Di Pietrantonio - che innesca il pensiero magico e irrazionale di poter controllare un gioco impossibile da controllare, altrimenti non si chiamerebbe gioco d’azzardo. Proprio ieri mi è stato sottoposto il caso di una persona che aveva perso 500 mila euro in gratta e vinci. C’è addirittura chi si è giocato l’azienda o le catenine del battesimo dei figli. L'Abruzzo tra le regioni d'Italia più colpite: circa 1.500 i malati a Pescara, 150 quelli seguiti dalla Asl

«Fermatevi prima di perdere il controllo e rivolgetevi alle strutture preposte, perché è possibile uscire dalla dipendenza da gioco d’azzardo e cambiare vita».
È questo l’accorato appello lanciato ieri dal dottor Moreno Di Pietrantonio, pisicoterapeuta e responsabile del servizio Gap (Gioco d’azzardo patologico) del Servizio per le dipendenze della Asl di Pescara con attualmente in cura 150 pazienti, a seguito dell’ennesimo caso di violenza scaturito dall’irrefrenabile impulso di procurarsi del denaro da giocare da parte di un sessantaduenne di Pescara, il quale ha minacciato per anni moglie e figlio anche con un coltello: «Quest’ultimo caso – spiega il dottor Di Pietrantonio – rientra nella tipicità della patologia, della perdita del controllo determinata dall’astinenza in quanto tutto nasce dalla necessità di arrivare al piacere e, in assenza di mettere in atto il comportamento che lo soddisfi, c’è la crisi. A quel punto può succedere di tutto al pari di quanto avviene anche nella dipendenza da stupefacenti».
È questa la ludopatia, o dipendenza da gioco d’azzardo patologico, che vede l’Abruzzo tra le regioni d’Italia più colpite e solo a Pescara si contano approssimativamente 1.500 giocatori patologici: «Parliamo – sottolinea Di Pietrantonio – di 1.500 malati che superano la sottile linea di confine tra il gioco ricreativo e il gioco patologico e, più o meno completamente, perdono la capacità di controllo che risiede nella corteccia cerebrale pre-frontale».
Quando ciò avviene, si è nella patologia e non ci si controlla più: «Una malattia comportamentale compulsiva – approfondisce il responsabile del servizio Gap della Asl di Pescara -, con il giocatore che si ritrova chiuso in una bolla a-temporale distaccato dal tempo e dalla realtà, isolato in quello che io chiamo un autismo tecnologico».
È questa una vera e propria piaga sociale, che in Italia conta 15 milioni di giocatori abituali, tra cui 2 milioni sono a rischio di patologia e circa 800 mila sono le diagnosi di dipendenza già accertate: «Il gioco d’azzardo – denuncia Moreno Di Pietrantonio – rappresenta la terza industria italiana, che sviluppa il 3% del Prodotto interno lordo, attraverso il lavoro di 5 mila aziende, 120 mila addetti e 400 mila slot machine (una ogni 150 abitanti)».
E proprio queste ultime costituiscono il gioco d’azzardo più utilizzato: «Ma non è l’unico – assicura il dottor Di Pietrantonio -. Proprio ieri mi è stato sottoposto il caso di una persona che aveva perso 500 mila euro in gratta e vinci. C’è addirittura chi si è giocato l’azienda o le catenine del battesimo dei figli. La patologia può colpire trasversalmente pensionati o imprenditori solitamente, ma non sempre, con tendenze depressive e difficoltà di relazione».
E tutto comincia con una piccola vincita: «Una vincita casuale – osserva Di Pietrantonio – che innesca il pensiero magico e irrazionale di poter controllare un gioco impossibile da controllare, altrimenti non si chiamerebbe gioco d’azzardo».
Ma al Ser.d della Asl di Pescara si può guarire dalla ludopatia e lo si può fare gratuitamente, contattando il numero 085/4253492: «Non si paga neanche il ticket – precisa il dottor Moreno Di Pietrantonio – e basta sottoporsi a delle sedute di psicoterapia, ma la cosa più importante è assumere la consapevolezza di essere malati».