“Il parroco è l’uomo dei legami, non l’uomo che comanda”
"Chi alla fine prende le decisioni - ricorda monsignor Domenico Sigalini -, deve sapere che prima c’è stata una discussione che ha toccato determinati punti. Il parroco è colui che tiene le relazioni nella comunità con pazienza e accuratezza, stimolando la vita parrocchiale che non deve essere retta soltanto da lui, ma anche dai laici e dai collaboratori"
Si è parlato di sinodalità, la scorsa settimana a Foligno, alla sessantaseiesima Settimana nazionale di aggiornamento del Centro di orientamento pastorale, sul tema “Riconciliarsi nela comunità. Educarsi alla misericordia, al dono, all’impegno”, presieduto dal vescovo di Palestrina monsignor Domenico Sigalini, che ha detto la sua sul tema: «Non abbiamo bisogno di slogan – spiega il presule -, ma di fatti concreti. È importante educare i religiosi e le religiose che già sperimentano la sinodalità nella vita comunitaria, ma che poi sembrano dimenticarsene nel rapporto con le persone».
E poi i presbiteri, perché sinodalità significa ascoltare: «Chi alla fine prende le decisioni – ricorda monsignor Sigalini -, deve sapere che prima c’è stata una discussione che ha toccato determinati punti».
Per il vescovo, dunque, una simile impostazione pastorale non toglie autorità al presbitero: «Anzi – osserva il presidente del Centro di orientamento pastorale – pone fine ai discorsi ormai stantii sul clericalismo e i laici addormentati. Non ci interessano queste contrapposizioni ma le grandi sfide del presente che, da soli, non possiamo affrontare».
A detta del vescovo di Palestrina, è indispensabile che il pastore abbia l’odore delle pecore: «Il parroco – sottolinea – è l’uomo dei legami, non l’uomo che comanda. È colui che tiene le relazioni nella comunità con pazienza e accuratezza, stimolando la vita parrocchiale che non deve essere retta soltanto da lui, ma anche dai laici e dai collaboratori».