Anche Cattedrale e Basilica dei Sette Dolori a portata di smarphone
"Inquadrando il QR code con il cellulare - spiega Antonio Blasioli, presidente del Consiglio Comunale di Pescara - chiunque potrà sapere di più del palazzo che avrà di fronte e potrà farsene promotore, facendone conoscere la storia agli altri. Inoltre le notizie a cui il codice rimanda consentono di mantenere un’apertura continua e virtuale dei palazzi interessati da questo primo intervento"
Sono in tutto 12 le mattonelle che nelle prossime settimane verranno collocate a ridosso di altrettante presenze culturali, artistiche e storiche e consentiranno a queste di raccontarsi attraverso un QR Code.
Così la Casa natale di D’Annunzio, i due palazzi del Conservatorio, il Museo Cascella, il Museo delle Genti d’Abruzzo, l’Aurum, il Circolo Aternino, la Cattedrale di San Cetteo e la Basilica della Madonna dei Sette Dolori, oltre al Palazzo comunale e al Ponte del Mare, saranno a portata di smartphone grazie al progetto “La città che parla”, a cura della Società Dieta Mediterranea di Gaetano Ciglia e con la collaborazione attiva di Presidenza del Consiglio Comunale, Polo Museale d’Abruzzo, Conservatorio e le due principali basiliche cittadine.
L’iniziativa è stata presentata ieri in Comune anche alla presenza dei parroci della Cattedrale di San Cetteo e del Santuario della Madonna dei Sette Dolori, don Francesco Santuccione e Padre Vincenzo Di Marcoberardino: «Inquadrando il QR code con il cellulare – spiega Antonio Blasioli, presidente del Consiglio Comunale di Pescara – chiunque potrà sapere di più del palazzo che avrà di fronte e potrà farsene promotore, facendone conoscere la storia agli altri. Inoltre le notizie a cui il codice rimanda consentono di mantenere un’apertura continua e virtuale dei palazzi interessati da questo primo intervento».
E le mattonelle interattive potrebbero presto essere collocate anche su altri monumenti cittadini: «Il progetto – sottolinea Gaetano Ciglia, ideatore del QR Code – è nato perché molto spesso perdiamo la cognizione della storia dei palazzi, dei musei, delle opere che vengono conservate in città, dei suoi personaggi, non è giusto che vengano consegnate all’oblio, anche perché possono essere significative per le nuove generazioni. In base all’importanza e alla frequentazione dei luoghi è nata questa prima lista, ma la si potrebbe allungare di molto perché in ogni angolo la città ha un aspetto da raccontare».
A beneficiare maggiormente dell’innovazione culturale, sarà il Polo museale d’Abruzzo: «Abbiamo aderito subito all’iniziativa – conferma la dottoressa Lucia Arbace, direttrice del Polo museale regionale -. Ci piace il fatto che la conoscenza si mescoli con tradizione e la comunicazione veloce, attraverso un QR code che è un vettore contemporaneo, immediato. Così la Casa di D’Annunzio, che quotidianamente accoglie, potrà dare informazioni anche quando è chiusa».
Del resto Pescara, pur essendo una città apparentemente giovane, ha tutta una storia da raccontare: «Oggi – osserva Restituto Ciglia, memoria storica della città dall’alto dei suoi 91 anni e appassionato d’arte, avendo realizzato anche il velo della Madonna dei Sette dolori – è importante raccontare la città di un tempo, perché si scoprono aspetti della nostra storia che altrimenti sarebbero ignorati. Pochi sanno, ad esempio, che nella cattedrale di San Cetteo il crocifisso a destra dell’altare è un calco di quello di Donatello che si trova a Padova e che quando la Cattedrale fu costruita, tutta la città venne mobilitata da un parroco storico che fu don Brandano, perché bisognava issare le campane. Io ho vissuto alcune di queste storie, le altre le ho cercate durante la mia lunga esperienza di insegnante, oggi è importante che vengano restituite alla città».