“Il Giubileo della Misericordia è una sfida al terrorismo”
"Uno dei nomi più belli di Dio è la pace - ricorda Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio -. Nel Corano è scritto che colui che uccide un uomo, uccide il mondo intero. A Parigi il mondo è stato ucciso"

«Il Giubileo della Misericordia è una sfida al terrorismo in nome dell’islam e alla paura. Penso che questo sia anche un messaggio a Parigi e al terrorismo, che penso possa segnare anche una pagina nuova in questa fase molto difficile».
Lo ha affermato ieri Khalid Chaouki, deputato del Pd, durante la manifestazione “Not in my name”, svoltasi a Roma in piazza Santi Apostoli, organizzata dai membri della comunità musulmana in Italia per ribadire la loro distanza dagli attentati di Parigi per mano dei terroristi dell’Isis: «Oggi i musulmani – spiega il parlamentare – sono in prima fila e siamo, noi rappresentanti politici, a sostenerli senza distinzioni di partito».
Una risposta, quest’ultima, a chi gli chiedeva riguardo alle polemiche sorte sulla opportunità che alla manifestazione partecipassero anche parlamentari italiani: «Cerchiamo tutti insieme – esorta Chaouki – di accompagnare le comunità musulmane in questo momento difficile. Serve un’alleanza perché non si può vincere il terrorismo dell’Isis solo con le bombe, ma anche con una battaglia culturale insieme ai nostri preziosi alleati che sono i musulmani che vivono in Occidente e credo che questa sia la sfida comune. A chi ha polemizza dico che oggi bisogna combattere il nostro nemico comune dell’Isis superando le divisioni interne».
E a dire “Not in my name”, ieri, c’era anche il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo: «Uno dei nomi più belli di Dio è la pace. Nel Corano è scritto che colui che uccide un uomo, uccide il mondo intero. A Parigi il mondo è stato ucciso».
Durante la mobilitazione, a cui oltre a esponenti politici hanno partecipato anche rappresentanze cristiane ed ebree, dal palco sono stati letti i messaggi del presidente della Repubblica, del presidente del Senato e della Camera: «Secoli di storia e di guerre – conclude Impagliazzo – ci hanno separato ma ora abbiamo il dovere di vivere insieme pacificamente. Essere dei veri musulmani e dei veri cristiani significa questo: lavorare insieme per la pace. Nessuna guerra è santa, solo la pace è santa».