"Non si tratta - precisa don Michele Falabretti - di rifare da capo la pastorale giovanile. Si tratta piuttosto di ripensarla a partire dal cammino di ogni singolo territorio. Si tratta di offrire strumenti di rilettura del questionario proposto dal Sinodo, anche attraverso una sussidiazione appropriata. Da qui la necessità di aprire percorsi di alleanza educativa sul territorio nelle diocesi e nelle parrocchie, alzare le competenze educative, decidendo come formare gli educatori"
"Se non lo conosciamo attraverso la lettura assidua della Parola di Dio - ammonisce l‘arcivescovo Valentinetti -, se non lo conosciamo attraverso la lettura assidua della Parola di Dio, dell’esercizio continuo della Lectio divina - come raccomandava Papa Benedetto XVI ancora Prefetto della Congregazione della Dottrina della fede -, se non entriamo in una preghiera intensa e forte di contemplazione e adorazione, non porteremo il Vangelo, dell’esercizio continuo della Lectio divina , se non entriamo in una preghiera intensa e forte di contemplazione e adorazione, non porteremo il Vangelo"
"In un momento storico - spiega Giovanni Ramonda, presidente della Comunità Giovanni Paolo XXIII - in cui si riaffaccia il pericolo nucleare, è necessario fare una scelta politica coraggiosa. Ci appelliamo a tutte le forze politiche affinché inseriscano nei loro programmi elettorali la scelta di istituire un Ministero della Pace, in linea con l’articolo 11 della nostra Costituzione"
"Anche se gran parte degli italiani – osserva don Marco Pagniello - percepisce i migranti come una minaccia, noi diciamo con forza che il futuro si sta proponendo con forza alla nostra attualità. Altrimenti problemi come la denatalità o le pensioni, senza il contributo dei migranti, non si risolveranno"
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