“Non basta cambiare stile di vita, il vero scandalo è la disuguaglianza”
"Non basta mettere delle pezze - osserva Zamagni -, è tutto il motore della macchina che va cambiato passando quindi ai “pezzi” che vanno sostituiti. Prima di tutto il modello di welfare: da redistributivo e paternalistico, a generativo, un modello che è stato proprio don Oreste a inventare"

«Non basta cambiare stile di vita, sono i modi di vita, intesi in senso comunitario e non individualista, che vanno trasformati per superare quello che è il vero scandalo di oggi: il tema delle disuguaglianze».
A tracciare nuovi modelli di sviluppo dal convegno “Il coraggio di essere umani” in corso a Rimini fino a domani, è l’economista riminese Stefano Zamagni, da sempre molto sensibile agli insegnamenti e al modello di welfare che andava proponendo don Oreste Benzi: «Oggi – spiega l’economista – sappiamo tutto sul fenomeno delle disuguaglianze nel mondo, ma c’è anche una sorta di rimozione. Di fronte alle situazioni che osserviamo, facciamo prevalere il lato sentimentale e questo ci impedisce di indagarne le cause. Se aumentano le iniziative in chiave redistributiva, gli atti di carità e assistenzialismo, il problema non viene però affrontato alla radice».
Alla base, secondo Zamagni, c’è una concezione di economia obsoleta: «Fino a 40 anni fa – osserva -, l’economia di mercato era inclusiva verso i poveri, pensiamo al “sogno americano”. Da quando invece è iniziata la globalizzazione, il mercato è diventato un’istituzione escludente verso i meno dotati intellettualmente e fisicamente. Pensiamo ai migranti, persone che come ribadisce più volte Papa Francesco, vengono considerati scarti umani, persone da buttare via come il cibo».
Va allora attuata, secondo l’economista che ha citato il Pontefice, una strategia trasformativa: «Che è molto di più – sottolinea l’economista riminese – del riformismo: non basta mettere delle pezze, è tutto il motore della macchina che va cambiato passando quindi ai “pezzi” che vanno sostituiti».
Prima di tutto, dunque, il modello di welfare: «Da redistributivo e paternalistico – propone Stefano Zamagni -, a generativo, un modello, quest’ultimo, che è stato proprio don Oreste a inventare. Inoltre, bisogna aggredire il blocco corporativo burocratico che oggi ci sta strangolando, e qui bisogna intervenire con seri tagli. Vanno poi modificati i “modi di vita”, cioè il modo in cui tutta la società si organizza».
Uno dei più forti mali di oggi per Zamagni è poi l’individualismo libertario: «Ciascuno – aggiunge lo studioso – vuole fare bene, vivere secondo le regole, senza però preoccuparsi di fare qualcosa per cambiare la società. È una forma di imborghesimento spirituale che ci sta distruggendo. È il fine che non è adeguato. La Comunità Papa Giovanni XXIII, sulle orme di don Benzi, è all’avanguardia proprio in questo, se pensiamo a tutto quello che fa e a come lo fa: nel proporre nuovi modi di vita».