“No ad uno sviluppo che ci porta ad inquinare sempre di più”
"Vogliamo riflettere, pregare - esorta l'arcivescovo Valentinetti - perché la comunità diocesana diventi sensibile a questi atteggiamenti di custodia e salvaguardia del creato e, forse, possa fare un passo in più con la semplicità che ci appartiene"

«Ma dove andiamo? Questo sviluppo ad ogni costo, che ci fa correre sempre di più, questo produrre sempre di più dove ci porta?».
Lo ha domandato, scuotendo le coscienze dei fedeli presenti, l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti che domenica sera ha presieduto la veglia di preghiera per la decima Giornata della salvaguardia del creato, presso la chiesa pescarese dello Spirito Santo: «Del resto – riflette il presule -, voi sapete che i calcoli della prosperità di una nazione si fanno sulla base del volume della produzione, perché bisogna produrre sempre di più. E per produrre di più, si inquina di più e si assorbono tutte quelle energie che madre terra concede, perché l’uomo possa vivere nella serenità e possa vivere con ciò che è giusto e con ciò che è vero».
Una constatazione, sottolineata da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si” e che nelle regioni italiane che si affacciano sul Mare Adriatico, tra cui l’Abruzzo, si sta concretizzando con la prevista realizzazione dei pozzi petroliferi marini del progetto “Ombrina mare” che, al di là degli enti locali, vede l’arcidiocesi di Pescara-Penne e le altre Chiese diocesane abruzzesi e molisane impegnate nello scongiurare l’arrivo delle trivelle a largo della costa abruzzese: «Alcune settimane fa – racconta monsignor Valentinetti -, parlando con i responsabili del progetto ho detto loro “Noi non abbiamo paura di diventare più poveri, di fermarci un attimo”. Loro, quindi, si sono scandalizzati pensando che il mio non questo non fosse un ragionamento di una persona che avesse del sale in zucca. Ma noi dobbiamo pensare, realizzare un modello diverso di vita, quello che da più parti viene chiamato un modello di vita sostenibile».
E proprio affinché il raggiungimento di questo obiettivo diventi una prassi comune della collettività, l’arcivescovo di Pescara-Penne ha invitato i fedeli alla preghiera: «Vogliamo riflettere, pregare – esorta – perché la comunità diocesana diventi sensibile a questi atteggiamenti di custodia e salvaguardia del creato e, forse, possa fare un passo in più con la semplicità che ci appartiene. Quel piccolo passo in più che ognuno può fare nella propria vita e nella propria esistenza, quei piccoli gesti quotidiani che forse ci aiutano a entrare maggiormente in questo spirito. Ci affidiamo alla grazia dello Spirito Santo, ci affidiamo all’impegno profondo che ognuno di noi può mettere dentro questo cammino di fede e cammino di grande umanità».