In marcia scalzi sul Ponte del mare in difesa dei migranti
"Ci ritroveremo a marciare a piedi scalzi - spiega Daniela Santroni, consigliera comunale di Sel - per trasmettere un messaggio di tolleranza e solidarietà, rispetto a quanto sta accadendo per l’accoglienza dei profughi"
Dal red carpet della Mostra del Cinema di Venezia al Ponte del mare di Pescara, passando per centinaia di città italiane unite dalla Marcia delle donne e degli uomini scalzi, che in contemporanea avverrà oggi pomeriggio tra le 17 e le 18.
Ha dunque riscosso un’ampia adesione l’appello sottoscritto da attori, registi e giornalisti del calibro di Elio Germano, Marco Bellocchio, Roberto Saviano, Toni Servillo, Lucia Annunziata e Gad Lerner, a tutela dei diritti dei migranti che giungono nelle nostre città fuggendo da guerra e povertà.
Nel capoluogo adriatico l’appuntamento, organizzato da Arci, Amnesty International, Coordinamento regionale Migranti, Emergency, Rete Primo Marzo, associazione Alis, Collettivo studentesco Pescara, Cgil – Camera del Lavoro, associazione Movimentazioni, Sinistra Ecologia Libertà, Rifondazione Comunista, Partito democratico, Giovani democratici e Cooperativa sociale Il Mandorlo, è fissato alle 17.30 all’imboccatura del Ponte del mare davanti la Madonnina.
Da qui la marcia partirà e, attraverso la spiaggia, raggiungerà dapprima piazza Primo maggio per poi concludersi in piazza Sacro Cuore. Una manifestazione di cui i pescaresi hanno saputo prevalentemente dai social network, con il solo evento Facebook che in due giorni ha fatto registrare l’adesione di oltre 300 persone tra esponenti politici, del mondo della cultura e tanti semplici cittadini: «Ci ritroveremo a marciare a piedi scalzi – spiega Daniela Santroni, consigliera comunale di Sel – per trasmettere un messaggio di tolleranza e solidarietà, rispetto a quanto sta accadendo per l’accoglienza dei profughi».
Una marcia che intende sollecitare le istituzioni, in particolare l’Unione europea, a modificare le politiche migratorie assicurando innanzi tutto la certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature, un’accoglienza degna e rispettosa per tutti, la chiusura e lo smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti e la creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa, superando il regolamento di Dublino.
Anche a Pescara, città già di per sé accogliente grazie al lavoro effettuato dalla Caritas diocesana di concerto con la Prefettura, la marcia può essere utile a promuovere sforzi ancora maggiori per garantire l’accoglienza dei migranti: «Sappiamo – sottolinea la Santroni – che ci saranno altri arrivi, ma sono ancora poche le strutture in grado di rispondere».