“I governanti siano più attenti ad assicurare a tutti il cibo necessario”
"Stiamo vivendo un tempo - sottolinea monsignor Valentinetti - in cui la crisi alimentare sta colpendo anche quei Paesi, che sembravano al riparo da queste necessità. Lo dimostra la richiesta sempre più pressante alle nostre Caritas diocesane e parrocchiali, da parte di famiglie che purtroppo non riescono ad arrivare alla fine del mese"

«L’Expo in corso di svolgimento a Milano è dedicato al tema del cibo e alla possibilità che tutti, nel Pianeta, ne abbiano il necessario. L’augurio è coloro che governano le sorti del mondo siano sempre più attenti a conseguire questo obiettivo, che da tanto tempo è stato fissato e non è stato ancora raggiunto».
Lo ha affermato ieri mattina l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, pronunciando l’omelia della Santa messa tramessa in diretta su Raiuno dalla Cattedrale pescarese di San Cetteo, lasciandosi ispirare dal brano evangelico domenicale della moltiplicazione dei pani e dei pesci: «Fratelli carissimi – ricorda l’arcivescovo, rivolgendosi all’assemblea e ai telespettatori a casa – anche noi siamo chiamati a preoccuparci del pane materiale da dare a tanti fratelli che, nel mondo, non ce l’hanno. Sono circa un miliardo e 300 milioni gli uomini e le donne che non hanno da mangiare a sufficienza».
Una tematica, quella della povertà e della mancanza di cibo, che in questi anni sta colpendo duramente anche l’Italia: «Stiamo vivendo un tempo – sottolinea monsignor Valentinetti – in cui la crisi alimentare sta colpendo anche quei Paesi, che sembravano al riparo da queste necessità. Lo dimostra la richiesta sempre più pressante alle nostre Caritas diocesane e parrocchiali, da parte di famiglie che purtroppo non riescono ad arrivare alla fine del mese».
Una dinamica, questa, che sarebbe dovuta ad una distribuzione iniqua delle risorse alimentari nel mondo: «Dietro questo squilibrio – approfondisce il presule – si cela una distribuzione ingiusta del cibo, tra le società sempre più ricche e opulente e quelle che purtroppo pagano le scelte di un non adeguato processo sociale ed economico, a causa di ingiustizie e di sfruttamenti spericolati, di guerre palesi e occulte, che purtroppo continuano a moltiplicarsi in varie regioni del mondo».
Quindi, un ulteriore appello rivolto ai fedeli: «I cristiani – esorta l’arcivescovo Valentinetti – chiedano che queste ingiustizie abbiano fine. E si impegnino con i loro mezzi, sia pur ridotti e inadeguati come i cinque pani e i due pesci del miracolo oggi narrato, per testimoniare la loro volontà di costruire un mondo più giusto e fraterno».
Quindi la funzione liturgica è proseguita, accompagnata dai canti del coro del Movimento Pro-Sanctitate diretto da Roberta Fioravanti, giungendo nelle case degli italiani attraverso la ripresa effettuata dalle cinque telecamere della squadra Rai Esterna 3 di Roma diretta dal regista Gianni Epifani e dall’aiuto regista don Simone Chiappetta, il sacerdote pescarese direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’arcidiocesi di Pescara-Penne e del notiziario online La Porzione.it da un anno e mezzo in forza all’equipe liturgica a cui la Cei ha affidato la cura della Santa messa televisiva: «La Rai da 60 anni – spiega don Simone – dà l’opportunità a tante persone, soprattutto ai malati e a chi è in carcere oltre che ai tanti italiani sparsi nel mondo, di poter vivere la propria fede ed entrando nelle varie chiese, vivere la comunità in modo vicino a quello realmente vissuto seguendo una messa in parrocchia».
La diretta televisiva della Santa messa si è aperta con la consueta clip introduttiva, diretta e montata dallo stesso don Simone Chiappetta, che ha mostrato gli scorci più suggestivi di Pescara: dalle immagini del Palazzo di Città, passando per i trabocchi e la Nave di Cascella, fino a mostrare il monumento a Ennio Flaiano e la casa natale di Gabriele D’Annunzio.
Le telecamere Rai hanno anche mostrato la Cittadella dell’accoglienza Giovanni Paolo II che, ospitando profughi e senza fissa dimora, rappresenta la propensione all’accoglienza che caratterizza il popolo pescarese.
Il tutto commentato con la voce intensa ed elegante della speaker Rai Franca Salerno, che ha declamato i versi dannunziani dell’Alcyone per poi descrivere le caratteristiche urbanistiche ed architettoniche della città adriatica e della sua Cattedrale, fino a meditare le fasi della liturgia: «La messa – riflette la speaker – è la messa, sia che si faccia un piccolo paese o in una grande Cattedrale come quella di Pescara. Il messaggio è la comunione, che unisce tutti noi al mistero eucaristico, alla salvezza. Io cerco di metterci quello che sento, al di là dell’impegno professionale, ci vuole un po’ di fede e sentire tuo quello che cerchi di trasmettere agli altri».
Una trasmissione, quella della Santa messa in diretta dalla Cattedrale di San Cetteo, perfettamente riuscita: «È andate bene – evidenzia l’aiuto regista, originario di Torre de’ Passeri -, dal punto di vista tecnico ha funzionato tutto bene grazie all’ottimo lavoro della squadra Rai Esterna 3 di Roma. Siamo felici di quanto abbiamo messo in onda».