“La lotta contro il fumo, specie tra i giovani, non è ancora vinta”
"Non è accettabile - sottolinea Andriukaitis - che i cittadini europei continuino a essere attirati dal fumo quando sono ancora adolescenti. Uno degli obiettivi centrali della recente direttiva sui prodotti del tabacco, consiste nell’assicurare che questi prodotti pericolosi non esercitino un’indebita attrattiva sui giovani"

Un quarto dei cittadini europei fuma (sigarette, sigari, pipa, sigarette elettroniche); la percentuale dei fumatori è in lieve calo; l’età media in cui arriva il “battesimo del fumo” è 17 anni. Lo dimostra Eurobarometro (ufficio demoscopico dell’Unione europea) con un’ampia indagine sul territorio comunitario, alla vigilia della Giornata mondiale senza tabacco che si celebrerà domani.
I dati mostrano una tendenza calante nell’uso del tabacco in Europa: la riduzione complessiva rispetto al 2012 corrisponde a 2 punti percentuali (26% di fumatori contro 28%). La fascia d’età in cui si è registrato il calo maggiore (4 punti percentuali) è quella dei giovani dai 15 ai 24 anni: 25% contro 29%.
Nel commentare l’indagine la Commissione, oltre a sottolineare il dato positivo del lieve calo dei fumatori giovani, mette in luce le ancora notevoli variazioni nel consumo di tabacco fra i diversi Paesi europei: le percentuali più basse si registrano in Svezia (11% di fumatori) e in Finlandia (19%), mentre le più alte sono quelle di Grecia (38%) e Bulgaria (35%).
Per quanto concerne i tentativi di smettere di fumare, la maggior parte dei consumatori di sigarette e affini ha tentato di smettere (59%), ma con modesti risultati globali. Per quanto concerne le sigarette elettroniche, il 12% dei cittadini europei le ha provate, rispetto al 7% nel 2012.
Secondo la Commissione europea, inoltre, il 67% dei fumatori ha provato a usare le sigarette elettroniche per ridurre il consumo di sigarette o per smettere di fumare, ma soltanto il 14% degli utilizzatori di sigarette elettroniche è stato però capace di smettere di fumare, il che indica che esse non sono particolarmente efficaci in tal senso: «Dalle cifre – Vytenis Andriukaitis, commissario responsabile per la salute – emerge che la lotta contro il tabacco non è ancora vinta, in particolare tra i giovani. Non è accettabile che i cittadini europei continuino a essere attirati dal fumo quando sono ancora adolescenti».
Il tabacco e le sue conseguenze sulla salute (malattie respiratorie e polmonari, tumori…) resta in cima alle cause di morte nell’Unione europea: «Uno degli obiettivi centrali – aggiunge il commissario – della recente direttiva sui prodotti del tabacco, consiste nell’assicurare che questi prodotti pericolosi non esercitino un’indebita attrattiva sui giovani.
Questo è il motivo per cui la direttiva vieta gli aromatizzanti che mascherano il gusto acre del tabacco, nonché i pacchetti sottili o con meno di 20 sigarette e rende obbligatori gli avvertimenti sanitari grafici e testuali che devono coprire il 65% della superficie del pacchetto».
L’indagine, tra l’altro, rileva inoltre che la maggioranza dei cittadini è favorevole a misure di politica pubblica rigorose in materia di tabacco e sigarette elettroniche: ad esempio il 70% è favorevole a migliorare la tracciabilità dei prodotti del tabacco per ridurre il traffico illecito, che è la tematica della Giornata senza tabacco di quest’anno.