Braccialetti rossi: “Un esempio di positività e valori per gli italiani”
"I protagonisti - spiega Spadafora - sono diventati per migliaia di giovani quasi degli eroi, perché capaci di reagire alla malattia, al dolore scovando il bello della vita. E rivendicandolo. Questa serie tv, è un esempio da tanti punti di vista"

«Che un gruppo di ragazzi, malati, in pigiama siano diventati dei modelli e dei punti di riferimento, è di per sé straordinario. E la dice lunga sul bisogno di positività e di valori che hanno gli adolescenti, i bambini e più in generale gli italiani».
Così Vincenzo Spadafora, Garante per l’infanzia e l’adolescenza, ha commentato la prima puntata della seconda serie della fiction “Braccialetti rossi”, andata in onda domenica sera su Raiuno: «L’Authority che presiedo – scrive Spadafora in una nota – ha sostenuto i “Braccialetti” fin dalla prima puntata, due anni fa.
A questa seconda serie abbiamo con gioia dato il patrocinio. Con i ragazzi del cast siamo andati anche in un ospedale pediatrico per far incontrare i malati della fiction con quelli della realtà: è stato un momento molto forte. Grazie alla loro vicinanza, siamo riusciti anche a veicolare una Carta dei diritti del bambino malato: il video realizzato ha contato quasi 30 mila visualizzazioni».
In questa fiction, a detta del Garante, c’è un lavoro di squadra teso non solo a confezionare un prodotto di qualità, ma anche a veicolare messaggi positivi: «Non a caso – sottolinea il Garante per l’infanzia e l’adolescenza – i protagonisti sono diventati per migliaia di giovani quasi degli eroi, perché capaci di reagire alla malattia, al dolore scovando il bello della vita. E rivendicandolo. Questa serie tv, è un esempio da tanti punti di vista».