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Crollo delle nascite in Italia: “Solo 509 mila nel 2014”

Il dato 2014 - spiega l'Istat - conferma come radicata la bassa fecondità in quello che un tempo era considerato il bacino riproduttivo del Paese, ovvero la Sicilia e la Campania, regioni nelle quali il numero medio di figli per donna nel 2014 è 1,38 e 1,34

E’ stato questo l’allarme lanciato dall‘Istituto nazionale di statistica (Istat) con l’indagine annuale sugli “Indicatori demografici – Stime 2014”

Nel 2014 in Italia sono nati solo 509 mila bambini, 5 mila in meno rispetto al 2013: il dato più basso a partire dall’Unità d‘Italia. Sempre nel 2014 i morti sono stati 597 mila, 4 mila in meno dell‘anno precedente. In aumento la speranza di vita alla nascita degli italiani giunta a 80,2 anni per gli uomini e a 84,9 anni per le donne. Sono stati questi i principali risultati diffusi ieri dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) con la statistica annuale sugli “Indicatori demografici – Stime 2014”.

Antonio Golini, presidente Istat

Antonio Golini, presidente Istat

Nello stesso anno il numero medio di figli per donna è stato di 1,39, invariato dall‘anno precedente, un valore ben più basso di quello europeo (1,58 nel 2012) e non sufficiente a garantire il ricambio generazionale. Oltre al minor numero di figli, scrivono ancora i demografi Istat, si posticipa sempre più la decisione di metterli al mondo.

Sale infatti l‘età media al parto della madre, che arriva a 31,5 anni. Le nascite, inoltre, diminuiscono sia per le donne italiane che per quelle straniere, anche se le secondo hanno un tasso di fecondità più alto: 1,97 contro 1,31 delle italiane. Parlando poi della situazione delle singole regioni, prosegue l’Istat, il primato del tasso di fecondità va al Trentino-Alto Adige, con 1,65 figli per donna, seguita da Valle d‘Aosta (1,55) e dalle altre regioni del Nord, tutte al di sopra della linea nazionale di fecondità con l‘eccezione della Liguria (1,35 figli).

In questa graduatoria segue il Centro, con 1,36 per donna e, in coda, il Mezzogiorno, con 1,32. Nella graduatoria della natalità il Trentino-Alto Adige si posiziona ovviamente al primo posto, col 9,9 per mille, seguito dalla Campania con l’8,9. In coda alla graduatoria Liguria (6,9), Sardegna (7,1), Molise (7,2) e Basilicata (7,3).

Alla Liguria doppio primato negativo sia per il tasso di natalità che per quello di mortalità, il più alto del Paese: 13,2 per mille: «Il dato 2014 – commentano i demografi dell’Istat – conferma come radicata la bassa fecondità in quello che un tempo era considerato il bacino riproduttivo del Paese, ovvero la Sicilia e la Campania, regioni nelle quali il numero medio di figli per donna nel 2014 è 1,38 e 1,34. Ancora più difficile la situazione in Molise, Basilicata e Sardegna, regioni che sono invece ormai da tempo sotto il livello di 1,2 figli per donna». Se si considera la cittadinanza della madre, scrive ancora l‘Istat, si stima che l’81% delle nascite sia avvenuto da donne italiane e il 19% da madri straniere. La riduzione nel numero di nascite ha riguardato entrambe.

About Davide De Amicis (4634 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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