Gelo a Pescara: scatta il piano di assistenza per i senza fissa dimora
"Abbiamo riattivato - spiega l'assessore Diodati - anche le convenzioni con diversi alberghi cittadini che, una volta riempito il dormitorio Caritas in via Alento, ospiteranno gli utenti residui. Disponibile anche la palestra di piazza Grue"

Quest’anno il gelo sta rispettando il calendario e con i giorni della merla, gli ultimi tre di gennaio considerati i più freddi dell’inverno, ha stretto Pescara nella sua morsa facendo scattare fin da ieri l’emergenza con l’immediata attivazione del Pis (il Pronto intervento sociale comunale), per assistere al meglio i tanti senza fissa dimora accampati in città, specie nella stazione centrale.
Nell’ambito del Pis, finanziato dall’amministrazione comunale, sono il Centro Train de Vie gestito dall’associazione On the Road, la Comunità di Sant’Egidio e le Vincenziane a comporre la rete di associazioni, coordinate dalla Caritas diocesana, a gestire l’accoglienza dei bisognosi: «L’emergenza – annuncia Giuliano Diodati, assessore comunale alle Politiche Sociali – durerà almeno fino a domenica, quando dovrebbe cessare il freddo più intenso, e fino ad allora abbiamo riattivato anche le convenzioni con diversi alberghi cittadini che, una volta riempito il dormitorio Caritas in via Alento, ospiteranno gli utenti residui».
Solo nel corso dell’ultima emergenza freddo, verificatasi a Natale, sono stati 100 gli accessi registrati dalla Caritas, ma l’organizzazione è collaudata e non teme eventuali numeri elevati: «Nel caso i posti letto non dovessero bastare – precisa Diodati – è già pronta all’uso la palestra comunale di piazza Grue per accogliere i senzatetto».
Al termine della prima giornata di allerta, intanto, gli accessi alla rete assistenziale sono già significativi: «Nella sola mattinata di ieri – rileva Corrado De Dominicis, addetto stampa Caritas – abbiamo effettuato 20 inserimenti nelle nostre strutture e il numero è in crescita».
Ed è proprio la Caritas a regolare l’accoglienza dei senza fissa dimora, in contatto con le altre associazioni che presidiano le aree critiche: «Con l’aumento del freddo – spiega Antonello Salvatore, responsabile del Centro polifunzionale Train de vie presso la stazione ferroviaria – prolunghiamo i nostri orari di apertura e oltre a fornire servizi standard, docce, colazione, segretario sociale, ambulatorio medico, distribuiamo anche coperte e vestiario intercettando i bisogni degli utenti, inviandoli presso il dormitorio Caritas».
Ma non è la sola stazione di Pescara centrale ad essere rifugio di poveri e meno abbienti: «In collaborazione con la Croce Rossa – racconta Salvatore -, una nostra unità di strada monitora le stazioni non presidiate della linea adriatica, da Montesilvano verso nord, raccogliendo i bisogni segnalati dal personale ferroviario o da semplici cittadini».
Per quanto riguarda la nazionalità degli utenti, purtroppo, spiccano gli italiani: «Il nostro Help center – conclude il responsabile di Train de vie -, in Italia è quello che ospita più connazionali, seguiti da rumeni e nordafricani».