Sinodo famiglia: pubblicati i quesiti preparatori all’Assemblea ordinaria
"Il documento verrà inviato alle Conferenze episcopali, ai Sinodi delle Chiese orientali cattoliche “sui iuris”, all’Unione dei superiori religiosi e ai Dicasteri della Curia Romana, che coinvolgeranno Chiese particolari e istituzioni accademiche, organizzazioni, aggregazioni laicali e altre istanze ecclesiali promuovendo un’ampia consultazione sulla famiglia secondo l’orientamento e lo spirito del processo sinodale"
Sono stati pubblicati ieri i “Lineamenta” della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi, che si svolgerà dal 4 al 25 ottobre 2015 sul tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. I Lineamenta, ovvero il primo dei documenti per questa Assemblea, come indicato da Papa Francesco nel discorso conclusivo della III Assemblea Straordinaria, il 18 ottobre scorso, sono costituiti essenzialmente dalla Relatio Synodi redatta dalla stessa Assemblea: «Tuttavia – spiega un comunicato della segreteria generale del Sinodo – per facilitare la recezione del documento sinodale e l’approfondimento dei temi in esso trattati, la Relatio viene accompagnata da una serie di domande che aiuteranno a continuare il cammino sinodale già iniziato e a preparare il successivo Instrumentum laboris della prossima Assemblea Ordinaria».
Il Documento così composto, di cui ieri è stata pubblicata l’originale in lingua italiana, verrà inviato alle Conferenze episcopali, ai Sinodi delle Chiese orientali cattoliche “sui iuris”, all’Unione dei superiori religiosi e ai Dicasteri della Curia Romana, che nei prossimi giorni riceveranno il documento tradotto nelle rispettive lingue di uso più comune, scegliendo le modalità adeguate per verificare la recezione e per l’approfondimento della Relatio Synodi, coinvolgendo le diverse componenti delle Chiese particolari e istituzioni accademiche, organizzazioni, aggregazioni laicali e altre istanze ecclesiali, allo scopo di promuovere un’ampia consultazione sulla famiglia secondo l’orientamento e lo spirito del processo sinodale.
I risultati della consultazione dovranno essere inviati alla segreteria generale del Sinodo dei vescovi entro il 15 aprile 2015, così da poter essere studiati e valorizzati nella preparazione dell’Instrumentum laboris che dovrà essere pubblicato prima dell’estate. Le Conferenze episcopali e le diverse istanze ecclesiali sono dunque invitate ad accompagnare il cammino sinodale con opportuni momenti di preghiera e di celebrazione per la famiglia e per la preparazione della prossima Assemblea, in particolare in occasione della prossima festa liturgica della Sacra Famiglia, il 28 dicembre: «Una serie di domande – sottolinea la Segreteria generale del Sinodo – per facilitare il dovuto realismo nella riflessione dei singoli episcopati, evitando che le loro risposte possano esser fornite secondo schemi e prospettive proprie di una pastorale meramente applicativa della dottrina, che non rispetterebbe le conclusioni dell’Assemblea sinodale straordinaria e allontanerebbe la loro riflessione dal cammino ormai tracciato».
È la novità con cui inizia la seconda fase del Sinodo e si avvia in tutte le Chiese del mondo il cammino annuale di preparazione che ci separa dalla sua celebrazione conclusiva: «Insieme alla Relatio Synodi – si legge nei Lineamenta -, le domande pubblicate oggi vogliono essere una riflessione su come ripartire dalla famiglia per annunciare con efficacia il nucleo del Vangelo, in cui si ricorda che il cammino tracciato dal Sinodo straordinario è inserito nel più ampio contesto ecclesiale indicato dall’Evangelii Gaudium, partendo cioè dalle periferie esistenziali, con una pastorale contraddistinta dalla cultura dell’incontro, capace di riconoscere l’opera libera del Signore anche fuori dai nostri schemi consueti e di assumere, senza impaccio, quella condizione di “ospedale da campo” che tanto giova all’annuncio della misericordia di Dio».
“La descrizione della realtà della famiglia presente nella Relatio Synodi, corrisponde a quanto si rileva nella Chiesa e nella società di oggi?” Questa una delle domande inserite nel testo: “In quale proporzione, e attraverso quali mezzi, la pastorale familiare ordinaria è rivolta ai lontani?” Così recita un’altra delle domande relative alla prima parte della “Relatio Synodi”. Nei Lineamenta si chiede alle Chiese locali quali siano, insomma, le linee operative predisposte per suscitare e valorizzare il “desiderio di famiglia” seminato dal Creatore nel cuore di ogni persona, e presente specialmente nei giovani, anche di chi è coinvolto in situazioni di famiglie non corrispondenti alla visione cristiana: “Tra i non battezzati – una delle domande contenute nei Lineamenta – quanto è forte la presenza di matrimoni naturali, anche in relazione al desiderio di famiglia dei giovani?”.
Altra domanda relativa alla prima parte: “Come l’azione pastorale della Chiesa reagisce alla diffusione del relativismo culturale nella società secolarizzata e al conseguente rigetto da parte di molti del modello di famiglia formato dall’uomo e dalla donna uniti nel vincolo matrimoniale e aperto alla procreazione?”: «Sulla scia della Relatio Synodi – precisa la Segreteria generale del Sinodo -, infatti, il testo pubblicato ieri registra le contraddizioni culturali che minacciano la famiglia e chiede quali siano, oltre all’annuncio e alla denuncia, le modalità scelte per essere presenti come Chiesa accanto alle famiglie nelle situazioni estreme, quali le strategie educative per prevenirle e che cosa si può fare per rafforzare le famiglie credenti, fedeli al vincolo».
“Senza sminuire il valore dell’ideale evangelico, bisogna accompagnare con misericordia e pazienza le possibili tappe di crescita delle persone che si vanno costruendo giorno per giorno”. Questo è il paragrafo 44 dell’Evangelii Gaudium, che fornisce poi le coordinate per lo sguardo della Chiesa verso le famiglie ferite e fragili, di cui si parla nella seconda parte della “Relatio Synodi”: «Dopo aver considerato – continuano i Lineamenta – la bellezza dei matrimoni riusciti e delle famiglie solide, e aver apprezzato la testimonianza generosa di coloro che sono rimasti fedeli al vincolo pur essendo stati abbandonati dal coniuge, i pastori riuniti in Sinodo si sono chiesti – in modo aperto e coraggioso, non senza preoccupazione e cautela – quale sguardo deve rivolgere la Chiesa ai cattolici che sono uniti solo con vincolo civile, a coloro che ancora convivono e a coloro che dopo un valido matrimonio si sono divorziati e risposati civilmente. Consapevoli degli evidenti limiti e delle imperfezioni presenti in così diverse situazioni, i Padri hanno assunto positivamente la prospettiva indicata da Papa Francesco, nella quale si esortano le Chiese locali a interrogarsi su come aiutare a capire che nessuno è escluso dalla misericordia di Dio e come esprimere questa verità nell’azione pastorale della Chiesa verso le famiglie, in particolare quelle ferite e fragili».