“Maria, l’incarnazione di Dio per raccontare il suo amore all’umanità”
"Per noi questo mistero è dono di grazia senza fine, il dramma del peccato è sconfitto, la gloria di Dio risplende sull’umanità: è la promessa di un’eternità beata che non avrà mai fine"
«Doveva giungere un tempo in cui l’alleanza tra cielo e terra venisse ricomposta definitivamente, senza alcuna possibilità di disobbedienza, di peccato e di infedeltà da parte dell’uomo. Ed ecco allora, la possibilità che Dio concede all’uomo di poter scegliere in mezzo alle sue creature una donna, una fanciulla poco più che sedicenne come ipotizzato dagli studi biblici, che viene interpellata perché potesse essere la madre di Dio, perché Dio potesse incarnarsi e parlare la lingua degli uomini raccontando il suo amore a tutta l’umanità. Dio che si incarna per raccontare la storia di un amore sempre desiderato, di una salvezza sempre piena e profonda».
Lo ha ricordato ieri sera l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, presiedendo la Santa Messa dell’Immacolata Concenzione di Maria in una chiesa di Sant’Andrea a Pescara gremita di giovani pescaresi i quali al termine della funzione, insieme a tutti gli altri presenti, hanno preso parte alla fiaccolata mariana che, attraversando via Bologna, via Lazio, via Galiani e via Puccini ed il lungofiume, è giunta ai piedi della Madonnina del Porto che, come da tradizione ripristinata negli ultimi anni, è stata incoronata di fiori grazie al supporto dei Vigili del Fuoco di Pescara.
Questo l’omaggio della Chiesa pescarese alla Vergine Maria: «Occorreva – sottolinea monsignor Valentinetti, pronunciando l’omelia – un intervento straordinario. Quella donna, Maria, che misteriosamente, ed in previsione di tutto quello che il Figlio di Dio avrebbe fatto per la salvezza degli uomini, non poteva avere peccato ed era preservata dal peccato originale entrando, dunque, nella storia e nella vita dell’umanità senza la possibilità di peccare. E così come, attraverso un uomo e una donna, il peccato veniva introdotto nel mondo così, attraverso una donna ed un uomo, il peccato veniva superato».
Questo il piano di salvezza predisposto da Dio per l’umanità: «Siamo stati scelti – conclude l’arcivescovo di Pescara-Penne -, prima della Creazione del mondo, per essere santi ed immacolati di fronte a Dio nella carità. Lui entra dentro la storia di ogni uomo e di ogni donna, fatti eredi secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà. Per noi questo mistero è dono di grazia senza fine, il dramma del peccato è sconfitto, la gloria di Dio risplende sull’umanità: è la promessa di un’eternità beata che non avrà mai fine. Rallegriamoci con il Signore per quanto ha fatto, rallegriamoci con Maria che ha contribuito a questo mistero di salvezza e ringraziamo perché anche noi siamo entrati in questa storia di redenzione».