Un sito web per immedesimarsi in una mamma dei Paesi in via di sviluppo
Chi visiterà la pagina www.savethechildren.it/alpostosuo, si potrà immedesimare in una mamma in un contesto difficile, scegliendo se partorire con il supporto della levatrice tradizionale o dell’operatore sanitario
«Gravidanza e parto sono state causa di morte per 289.000 donne nel 2013, mentre 1 milione di neonati hanno perso la vita nelle prime 24 ore». Questo denuncia il rapporto di Save the Children “Nati per morire”, presentato in questo mese.
Ora un percorso virtuale interattivo è disponibile da oggi sul sito di Save the Children, per “mettersi al posto” delle mamme nei Paesi in via di sviluppo e scoprire, con l’aiuto di testimonianze, foto e video, i gravi rischi legati alla gravidanza e l’importanza della presenza di un operatore sanitario di comunità, per proteggere la loro vita e quella del loro bimbo.
Partendo da una situazione iniziale uguale per tutti, chi visiterà la pagina www.savethechildren.it/alpostosuo, avrà infatti la possibilità di immedesimarsi in una mamma in un contesto difficile, scegliendo se partorire con il supporto della levatrice tradizionale o mediante il supporto dell’operatore sanitario.
Questa è una delle tante iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento che vedono impegnata Save the Children in occasione della campagna Every One, rilanciata in questo mese di ottobre per dire basta ai 6,3 milioni di bambini, sotto i 5 anni, che continuano a morire ogni anno nel mondo per cause facilmente prevenibili o curabili.