Ciattè d’oro: premiato monsignor Vincenzo Amadio
"Ho voluto leggere tutto ciò come un riconoscimento per quello che noi sacerdoti facciamo, in maniera continuativa, assicurando l’impegno educativo-formativo a supporto dei giovani e delle famiglie"

«Sono felice ed orgoglioso di poter tracciare, attraverso la pronuncia di alcuni nomi, il ritratto di una città coraggiosa, solidale, di talento, con il senso della storia e della cultura, aperta al sociale e pronta a fare la sua parte anche nei momenti difficili. Una città che è il nostro bene comune che vale, ci appartiene e ci rappresenta».
Con queste parole, intense e cariche di emozione, venerdì mattina il sindaco di Pescara Marco Alessandrini ha introdotto la cerimonia di consegna delle benemerenze civiche del Ciattè e del Delfino d’oro 2014, attribuite ai cittadini pescaresi (o naturalizzati tali) che si sono distinti, in campo professionale o nel volontariato, spendendo se stessi a beneficio dell’intera collettività.

Da sinistra il padre di Matteo Ferrarini, la madre di Andrea Pazienza, Geremia Mancini, Franco Farias, Mons. Amadio e la vedova Berardinucci
Un riconoscimento, che prende il nome dal Santo Patrono che lo scorso venerdì la città ha festeggiato solennemente chiudendo scuole ed uffici, attribuito all’interno della Sala consiliare del Comune di Pescara più che mai gremita da cittadini ed autorità, civili, militari e religiose, le quali hanno voluto celebrare i Ciattè d’oro conferiti ad Annamaria Albertini, insegnante, donna di cultura e solidarietà, volontaria attiva dell’Admo e dell’Unitalsi, al decano dei giornalisti Rai abruzzesi Franco Farias, al già Segretario confederale nazionale Ugl Geremia Mancini, motore di tante iniziative a sostegno della cultura e del lavoro abruzzese, oltre che al vicario generale dell’arcidiocesi di Pescara-Penne monsignor Vincenzo Amadio, storico parroco della Chiesa sul mare di San Pietro: «Non nascondo – esordisce monsignor Amadio – la sorpresa per questa onoreficenza e, inizialmente, mi sono chiesto cos’abbia potuto fare per la città di Pescara per meritarla. Così, ho voluto leggere tutto ciò come un riconoscimento per quello che noi sacerdoti facciamo in maniera continuativa, ma anche oscura, nell’impegno educativo-formativo a supporto dei giovani e delle famiglie, specie in questo momento di grave difficoltà».
Più commoventi e toccanti, infine, il Ciattè d’oro alla memoria di Maurizio Berardinucci, il vigile del fuoco deceduto il 26 ottobre 2013 in seguito alle ferite riportate dallo scoppio della fabbrica pirica “Fratelli Di Giacomo” a Città Sant’Angelo il 25 luglio 2013, ed il Delfino d’oro alla memoria del grande fumettista e pittore pescarese Andrea Pazienza, morto il 16 giugno 1988: «Il loro patrimonio – sottolinea Antonio Blasioli, presidente del Consiglio Comunale, guardando al valorosità dei premiati – è anche il nostro, il loro successo è anche il nostro e a loro deve andare il nostro grazie per il servizio reso alla nostra comunità, avendo messo a disposizione la loro intelligenza, la loro caparbietà e perfino la loro stessa vita al servizio degli altri».
E Pescara, come altre città italiane, continua a vivere la più grande crisi economica della sua storia, più che mai rappresentata in concreto dall’unico nato registrato in città lo scorso 10 ottobre 2013, giorno di San Cetteo: il piccolo Matteo Ferrarini. A Matteo è stata conferita la benemerenza del Comune di Pescara come buon auspicio per un futuro più roseo e fecondo: «A lui – conclude il sindaco Alessandrini – vogliamo stringere la mano occupandoci, dando la nostra parola, del suo domani, di quello dei suoi cari, dei suoi coetanei e delle giovani generazioni. È questo un impegno gravoso che ci sentiamo chiamati a svolgere, perché Pescara è il nostro bene comune».